Sondaggi elettorali, Antonio Noto strapazza il centrosinistra: "Non c'è mai stata partita". E promuove Calenda
Carlo Calenda ci ha visto giusto mollando il Pd di Enrico Letta e correndo da solo - o forse con Italia viva di Matteo Renzi - alle elezioni politiche del 25 settembre. Parola di Antonio Noto, guru dei sondaggi, che delinea uno scenario fosco per il centrosinistra e definisce la partita elettorale praticamente persa in partenza.
Il terremoto nella maxi-coalizione tentata da Letta potrebbe non avere ripercussioni politiche per il leader di Azione perché solo "il 10% degli italiani segue attentamente la politica, forse in questo mese di agosto ancora di meno", spiega il sondaggista. "Nella realtà Calenda in questo momento nel mercato elettorale rappresenta l'unica novità, e abbiamo visto già alle elezioni precedenti, nel 2018 e nel 2013, che le novità aggiungono valore in termini di consenso", spiega Noto nel corso della puntata di lunedì 8 agosto de L'aria che tira, su La7. I vantaggi sono chiari. Non c'è un giudizio politico precedente, perché i nuovi partiti non hanno governato, "arrivano vergini al momento delle elezioni e questo generalmente attrae consenso", spiega il sondaggista.
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Ma quanto vale Azione e quanto vale il centrosinistra senza di lui? Nella maxi-coalizione "Calenda avrebbe avuto forse un consenso intorno al 5% ma avrebbe spinto anche una parte degli elettori di sinistra del Pd a votare il MoVimento 5 Stelle che invece si sta posizionando molto più sulla sinistra", afferma Noto secondo cui Azione da sola "vale il 7%, e può esserci anche come obiettivo di raggiungere la doppia cifra del 10".
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Il conduttore Francesco Magnani allora chiede se la partita elettorale ora è più contendibile per le forze di centrosinistra. "La partita non c'è mai stata", è la sentenza di Noto che spiega: "Anche con Calenda Il centrosinistra avrebbe dovuto fare una missione impossibile perché sarebbe partito 10 punti sotto rispetto alla coalizione di centrodestra". L'unica chance per Letta è di unirsi al MoVimento 5 Stelle "ma ormai non è più possibile fare questo, ci sono veti da entrambe le parti. Ma quella sarebbe l'unica è l'unica soluzione possibile per cercare di battere il centrodestra".
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Insomma, Calenda ci ha visto giusto: "Penso che abbia fatto anche un ragionamento politico: perché perdere inssieme al centro-sinistra invece di investire sul suo futuro politico portando in Parlamento una rosa di deputati a raggiungere anche il 10%?", chiede Noto. Domanda che evidentemente non si sono fatti nella galassia dem.