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“Draghi consiglia Panetta e Cingolani a Meloni”. Il caso ministri e il nuovo fango per spaccare il centrodestra

Valentina Bertoli
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Si accende il conflitto sulla premiership e non solo. L’estate dello sconquasso del governo Draghi riserva continue sorprese. Ore caotiche per la politica italiana: la rovente campagna elettorale procede tra ipotesi e rivelazioni. Che Matteo Salvini, leader della Lega, puntasse al Viminale, si sapeva da tempo. Poco chiaro, però, rimane il motivo che si cela dietro la richiesta che il centrodestra indichi i ministri prima del voto. Spuntano le prime indiscrezioni: secondo Repubblica Mario Draghi avrebbe consigliato a Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, due ministri affidabili per il nuovo governo. Si tratterebbe di Fabio Panetta e di Roberto Cingolani. Subito arriva la smentita da Palazzo Chigi: “Ricostruzioni fantasiose”.

 

 

La notizia è delle ultime ore e proviene - secondo il quotidiano - dagli ambienti parlamentari della Lega: si sospetta un patto segreto tra la leader di FdI e Mario Draghi. “L’obiettivo del carroccio è quello di costringere Giorgia Meloni a non giocare sporco” si legge. Si vocifera di un’avvenuta telefonata in cui Draghi avrebbe consigliato a Meloni un paio di nomi su cui fare affidamento per un possibile nuovo governo al femminile. Due le figure individuate dai leghisti: Fabio Panetta, già direttore generale di Bankitalia e membro del board della Bce, e l'attuale responsabile del dicastero per la Transizione ecologica Roberto Cingolani. Sebbene da Palazzo Chigi l’informazione riportata da Repubblica sui presunti contatti telefonici tra Draghi e Meloni sia stata smentita e definita fantasiosa e priva di fondamento, i senatori e i deputati vicini a Matteo Salvini scalpitano per capire se effettivamente nelle intenzioni di Meloni ci sia quella di offrire continuità all’esperienza di Mario Draghi. 

 

 

Il leader del carroccio Chiede che vengano fatti i nomi dei ministri prima del voto. Meloni, dal canto suo, concede alcune dichiarazioni, ma mantiene una postura politica controllata: “La squadra di governo si discute con la coalizione sulla base dei risultati elettorali”. Tematiche affrontate tra Draghi e Meloni a parte, sembra ovvio che la deputata romana voglia proporre un governo credibile e di qualità. Oltre all’abbassamento delle tasse, nel programma del centrodestra largo spazio hanno la collocazione euroatlantica e la necessità di sostenere l’Ucraina. In quest’ottica, i due possibili ministri calzano alla perfezione. Se Cingolani, fisico ed ex dirigente di Leonardo, nel periodo del governo Draghi ha partecipato ad alcuni eventi organizzati da FdI e Lega;  Panetta è in buoni rapporti con la presidente di Fratelli d'Italia. Probabilmente Giorgia Meloni, per ora favorita dagli italiani secondo i sondaggi, non ha intenzione di sprecare il patrimonio costruito dal governo uscente. La Lega, invece, vuole “evitare il pericolo di un legame tra l’esecutivo e l’auspicata esperienza del centrodestra” la ricostruzione finale di Repubblica. 

 

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