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Controlli anti-sismici per rifare Montecitorio. Mesi di indagini e deputati da non disturbare

Dario Martini
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A Montecitorio arriverà un esercito di esperti per pianificare una ristrutturazione completa del palazzo. Sarà un lavoro mastodontico, durerà almeno otto mesi, durante i quali verranno svolte indagini su tutti i materiali con cui è costruito l'edificio e verranno redatte mappe dettagliate dei 65mila metri quadri, suddivisi in nove livelli, che ospitano la Camera dei deputati. Ma, soprattutto, verrà fatta una verifica sulla vulnerabilità sismica dell'immobile. Il 20 luglio scorso l'Agenzia del Demanio, proprietaria del bene, ha pubblicato il bando di gara da 1.387.436 euro. Ci sarà tempo fino all'8 settembre per presentare le offerte e aggiudicarsi l'appalto. Ovviamente la Camera ha dato la propria disponibilità ad accogliere gli architetti, i geologi, gli ingegneri, gli archeologi, i restauratori e tutti gli altri tecnici che dovranno svolgere le indagini conoscitive. Infatti, come scrive il Demanio nel capitolato tecnico, l'obiettivo è la «conoscenza tecnica» del bene immobile. Tutte le informazioni relative al Palazzo Montecitorio confluiranno nel Building Information Modeling (BIM), un software che permette di ottimizzare la pianificazione, realizzazione e gestione delle costruzioni. Le indagini non dovranno interferire con i lavori parlamentari.

 

 

«Il servizio - si legge nel bando dovrà essere svolto tenendo conto delle attività istituzionali condotte all'interno del bene e pertanto i sopralluoghi, le indagini e tutte le attività oggetto del servizio da eseguirsi all'interno dell'immobile dovranno essere ad esse subordinate, programmandole, in caso di necessità, anche durante gli orari notturni e durante le giornate di sabato e domenica senza che l'affidatario possa accampare alcuna ulteriore spesa o pretesa per danni derivanti da eventuali impedimenti». L'adeguamento sismico è l'obiettivo principale. Il Demanio contempla anche la possibilità che ciò alla fine non risulti possibile. In quel caso dovranno essere presi in considerazioni interventi alternativi per minimizzare comunque i rischi. Le indagini riguarderanno gli elementi in calcestruzzo, quelli in carpenteria metallica, le murature, i solai e le fondazioni. Mentre l'indagine sismica dovrà avvenire «sulla base dell'inquadramento geologico della zona». Intervenire in modo strutturale su questo tipo di edificio, sottoposto a vincolo storico e artistico, non sarà semplice. Montecitorio è il principale palazzo italiano insieme al Quirinale. Non a caso, il vincitore del bando dovrà svolgere le indagini in stretta collaborazione con la Sovrintendenza, che approverà preventivamente tutte le prove sismiche.

 

 

Il Demanio vuole minimizzare ogni tipo di impatto su un immobile che affonda le sue radici nella seconda metà del XVII secolo. Fu fatto costruire per volontà di Papa Innocenzo X, il quale affidò i lavori niente meno che a Gian Lorenzo Bernini. Nelle intenzioni del pontefice sarebbe dovuto diventare la dimora dei principi Ludovisi. L'opera però restò incompiuta e il palazzo rimase disabitato per una quarantina d'anni. Fu Innocenzo XII, il famoso papa anti-nepotista, ad affidare il progetto definitivo a Carlo Fontana. Progettò un cortile ad emiciclo con due "passi" per le carrozze, mentre sulla facciata progettò un portale dove si aprivano tre ingressi e inserì due medaglioni con la raffigurazione della Giustizia e della Carità. Divenuto sede del parlamento con l'unità d'Italia nel 1871, l'ampliamento finale fu affidato ai primi '900 all'architetto Ernesto Basile. L'attuale aula parlamentare fu ideata da lui. Palazzo Montecitorio è patrimonio inestimabile del Paese, motivo per cui i tecnici che svolgeranno le indagini dovranno utilizzare le migliori «tecniche non invasive» oggi a disposizione.

 

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