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"Draghi si va a dimettere": la frase rubata a Salvini. Governo, fine dei giochi

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Fine dei giochi. Il piano inclinato della crisi di governo fa scivolare la situazione di minuto in minuto. La frase intercettata a Matteo Salvini dalla giornalista del Corriere della sera, Monica Guerzoni, dà il senso della giornata. "Draghi si va a dimettere", avrebbe detto il leader della Lega ai suoi, sottovoce, in Senato. 

 

Salvini alla buvette del Senato con alcuni senatori ha confermato che non parlerà in aula, ma Stefano Candiani. "Lascio spazio agli altri. Non parlo io", ha spiegato ai cronisti. "Ci aspettavamo molto dalla sua breve replica dispiace che non abbia trovato spazio per le partite Iva e i commercianti, dai lavoratori della famiglie e anche quella dei tassisti che non sono quelle canaglie descritte nell’intervento di stamattina", ha detto Candiani in dichiarazione di voto al Senato, rivolto a Mario Draghi. "Avremmo voluto avere parole di certezza riguardo all’immigrazione incontrollata che continua sulle nostre coste"", ha continuato. "La ringraziamo anche perché ’Ma chi glielo ha fatto fare?’ Ci sarebbe piaciuto avere in lei una figura che si prendeva cura di tutta la maggioranza, non figli e figliastri", ha sostenuto.

 

Nella sua replica dopo il dibattito parlamentare seguito alle dichiarazioni di questa mattina, Draghi è apparso irritato e ha tenuto il punto: l'unica opzione è votare la fiducia sulla mozione di Pier Ferdinando Casini, una sola riga per approvare le comunicazioni del premier. Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l’Italia hanno "accolto con grande stupore" la decisione del presidente del consiglio, anche perché Casini  è stato "eletto dalla sinistra. Il presidente Silvio Berlusconi questa mattina aveva comunicato personalmente al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del consiglio Mario Draghi la disponibilità del centrodestra di governo a sostenere la nascita di un esecutivo da lui guidato e fondato sul ’nuovo patto' che proprio Mario Draghi ha proposto in Parlamento. La nostra disponibilità è stata confermata e ufficializzata nella proposta di risoluzione presentata dal centrodestra di governo in Senato". Lega e Forza Italia, in sintesi, non voteranno la fiducia in aula. Il governo, al netto di colpi di scena, è destinato a cadere. 

 

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