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Matteo Renzi balla sulle macerie del M5s: "Di Maio attacca Conte? Il paradosso dei paradossi"

Christian Campigli
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Il suo peggior nemico. L'obiettivo giudicato, da sempre, da abbattere. Politicamente parlando, si intende. Anche per rimettere in discussioni alleanze che, fino ad una settimana fa, sembravano granitiche. E che lo avrebbero, verosimilmente, escluso dal prossimo Parlamento. Matteo Renzi torna a puntare il dito contro il Movimento Cinque Stelle. E lo fa in un'intervista rilasciata questo pomeriggio a TgCom24. “I grillini sono finiti e questo non mi fa soffrire così tanto. Il grillismo è tutto e il contrario di tutto, anche Di Maio ha cambiato idea su tutto e ora è Di Maio che attacca Conte, siamo al paradosso del paradosso”.

Parole di fuoco, quelle del nativo di Rignano, che fanno esplicito  riferimento all'ultima faida interna al partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Uno scontro all'arma bianca, un batti e ribatti senza esclusione di colpi, quello tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. Accusato dal Ministro degli Esteri di essere il principale responsabile del clamoroso disastro alle ultime elezioni amministrative. Renzi è spettatore molto interessato alla vicenda. Soprattutto nell'ottica delle alleanze in vista della tornata politica di marzo 2023 (o prima, qualora Mario Draghi dovesse cadere, magari per mano di Matteo Salvini).

L'attuale legge elettorale, che salvo miracoli non verrà cambiata in questi ultimi otto mesi di legislatura, e la media dei sondaggi, che attestano il partito di Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi non oltre il 2,5% impongono idee brillanti e vincenti. Pena, la scomparsa dalla scena parlamentare. L'ex sindaco di Firenze sta cercando di giocare la sua partita, di instillare il dubbio in Enrico Letta e nei suoi principali consiglieri. Perché, qualora dovesse saltare il cosiddetto “campo progressista”, potrebbero crearsi le condizioni per una nuova coalizione di centro sinistra. Che tenga insieme, oltre al Pd, Italia Viva e Azione.

Carlo Calenda, negli ultimi mesi molto freddo e distaccato nei confronti di Renzi, condivide con l'ex segretario dem la posizione, antropologicamente antitetica ai grillini. Una partita che sembrava chiusa, in modo ermetico. E che torna ad aprirsi dopo la clamorosa sconfitta dei Cinque Stelle alle elezioni amministrative. Un'alleanza che, in ogni caso, disegnerà la presenza dei progressisti nel prossimo Parlamento.

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