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Otto e mezzo, "nel M5S è un usurpatore". Il direttore Sallusti annienta Conte

Giada Oricchio
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Lo scontro fra Conte e Di Maio è un problema di leadership per il M5S o di visione politica legata al governo Draghi? Lilli Gruber, padrona di casa di "Otto e Mezzo" parte da questa domanda e scatena la reazione di Alessandro Sallusti: “Giuseppe Conte un usurpatore, abbarbicato al potere”. Durante il talk politico di La7, giovedì 16 giugno, il filosofo Tomaso Montanari ha accusato Luigi Di Maio di essersi accomodato nei posti di potere di un sistema che i pentastellati della prima ora volevano “aprire come una scatola di tonno”, mentre Giuseppe Conte sta cercando di recuperare lo spirito originario.

Per Annalisa Cuzzocrea, vicedirettore de La Stampa, è un modo grillino di vedere le cose e forse Di Maio semplicemente sente il senso di responsabilità. Il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, è meno ecumenico: “Chi si è accomodato sulle poltrone non è Di Maio, ma Conte.

All’improvviso, si è trovato in campo nella Champions League e adesso è in tribuna e rosica da morire. Chi si è accomodato nelle stanze del potere senza passare per le urne è Giuseppe Conte, ha lottizzato le partecipate pubbliche, ha lottizzato la Rai, ha fatto cose strane con l’America di Trump… e adesso viene a dirci che le stanze del potere gli fanno schifo? Gli fanno schifo perché non è più lì, finché c’è stato gli piacevano assai e non vede l’ora di tornarci. Il problema è che non ci tornerà più!”.

Un fiume in piena, Sallusti che definisce Conte “un usurpatore nel Movimento 5 Stelle” perché le due anime vere del movimento sono Di Maio e Di Battista, poi ha sottolineato: “Finora i voti veri, quelli dell’urna, li ha avuti Di Maio, Conte non ha mai avuto un voto. Con Di Maio, i 5 Stelle hanno preso il 34%, non dico che ora ce li ha, dico che quando li ha cercati, li ha trovati”. E chiude con una frustata: “Conte mi fa ridere, dice ‘Di Maio ha voluto il potere, no, è lui che è stato buttato fuori dalle stanze importanti e avrebbe voluto star dentro abbarbicato in tutti i modi possibili e immaginabili”. La resa dei conti tra l’ex premier e l’attuale ministro degli Esteri sta vivendo il suo secondo tempo dopo le tensioni esplose con l’elezione del presidente della Repubblica, dei due ne resterà uno solo e tra poco si saprà chi.

 

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