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Caos seggi a Palermo, l'ira di Salvini sul referendum giustizia: grave danno alla democrazia

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Il caos seggi a Palermo scatena la furia di Salvini. Il senatore Matteo Salvini ha espresso «preoccupazione e sconcerto» al Capo dello Stato per quanto sta succedendo a Palermo. Il leader della Lega, riferendosi alla mancanza di decine di presidenti di seggio, sottolinea «il grave danno per la democrazia in una delle città più importanti d’Italia».

 

 

 

 

Il caso seggi ha scatenato un putiferio e in molti hanno perfino chiesto che l'apertura dei seggi possa essere prolungata anche alla giornata di lunedì 13. «A Palermo non aprono i seggi per la mancanza di presidenti e scrutinatori, si rischia di inficiare un appuntamento elettorale fondamentale per Palermo, chiamata ad eleggere il suo nuovo sindaco, e per tutto il Paese, per la concomitanza dei referendum sulla giustizia. È scandaloso che, a distanza di ore dall’apertura dei seggi e dall’inizio delle palesi difficoltà che i cittadini stanno riscontrando nell’esercitare il proprio diritto democratico al voto, il ministro Lamorgese non ci abbia messo la faccia, intervenendo in prima persona. Abbiamo fatto una figuraccia mondiale per una gestione totalmente inaccettabile delle operazioni di voto: un grave danno per tutta la nostra democrazia. Vista l’impasse, e visto che le criticità si sono riscontrate già nella giornata di ieri, sarebbe stato opportuno attivare immediatamente le forze dell’ordine, l’esercito e la marineria di porto per avere un elenco di sottufficiali disponibili a svolgere questo compito. Trovando così una soluzione prima che si arrivasse a questa situazione vergognosa». Lo dichiara il Vice Capogruppo della Lega alla Camera dei deputati Alessandro Pagano.   

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