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“A casa il prima possibile”. Giorgia Meloni a Dritto e rovescio infilza Mario Draghi: non regge fino al 2023

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Giorgia Meloni è l’ospite di punta della puntata del 9 giugno di Dritto e rovescio, il talk show di Rete4 condotto da Paolo Del Debbio. La leader di Fratelli d’Italia affronta diversi temi, in primis quello del governo guidato da Mario Draghi: “Mi pare che questo governo non regga fino alle elezioni. Mi pare che si veda chiaro e tondo che questo governo soprattutto in un momento drammatico come quello che stiamo affrontando non può dare neanche lontanamente le risposte di cui l’Italia ha bisogno. Prima si vota e meglio è. Spero vivamente che questo governo vada a casa il prima possibile e che si vada a votare, e che insieme al centrodestra si possa pensare di dare a questa nazione un governo capace di fare i tuoi interessi. Qualcuno mi vuole dire che nell’attuale contesto in cui ci troviamo, la priorità dell’unico strumento concreto che abbiamo, cioè i fondi europei del Pnrr, può essere la transizione ecologica? Che poi significa ammazzare le auto a motore e tutto il settore dell’automotive che vale 70 mila persone, per legarci mani e piedi ai cinesi, che oltretutto sono il paese più inquinante al mondo? Ma queste strategie chi le fa? Tafazzi? Chiunque dotato di senno non le farebbe e servirebbe una visione che questo governo mi pare proprio non avere”.

 

 

Si passa poi al confronto con il Movimento 5 Stelle: “Giuseppe Conte ogni giorno dice che io sono contraria al reddito di cittadinanza perché odio i poveri. Ora a parte che mi pareva che sta povertà l’avessimo abolita, e quindi qualcosa nel racconto non funziona. Ma al netto di questo è l’esatto contrario. La vera povertà - sentenzia Meloni - diceva un premio Nobel per l’economia, Amartya Kumar Sen, non è la mancanza di soldi ma l’impossibilità di migliorare la condizione nella quale mi trovo. Il reddito di cittadinanza quanto può durare, per quanti anni avremo 10 miliardi da spendere. Meglio mettere questi soldi su chi assume, perché così si crea ricchezza e si difende la libertà delle persone oltre a combattere la povertà”.

 

 

Meloni si sofferma in seguito a quanto successo a Peschiera del Garda, con alcune ragazze italiane che hanno denunciato presunte molestie: “La vicenda di Peschiera, come quella di Capodanno, sembrano delle bravate, degli episodi sporadici, ma non è così. Queste vicende fanno parte di una specie di rituale, si chiama ‘Taharrush gamea’ (molestia collettiva), ed è una roba molo diffusa nel mondo islamico. Questa roba è cominciata a piazza Tahrir, quando contro il regime egiziano di allora le donne scendevano in piazza, e gli uomini scendevano a loro volta in piazza per spiegare a queste donne che non dovevano permettersi di dire qualcosa sulla politica. È una roba molto diffusa nel mondo islamico, in cui ci sono uomini che si danno appuntamento con iniziative di massa in vari luoghi e lo fanno per molestare le donne. Non è solo violenza sulle donne. È il tentativo - chiosa Meloni - di imporre nella nostra società un modello nel quale le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini”.

 

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