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Massacro di imprese, lavoratori e famiglie: Matteo Salvini è furibondo con l'Unione europea e la sinistra

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Matteo Salvini alza il dito e lo punta contro l’Unione europea. Il leader della Lega, intervenendo alla scuola di Formazione Politica a Milano, si è scagliato contro Bruxelles: “Quando dicono che l’Ue ci richiama sulle riforme, sui balneari, sulle tasse sulla casa... Sul Pnrr ricordiamoci sommessamente che secondo i dati della Corte dei conti gli italiani negli ultimi anni hanno versato 100 miliari di euro in più di quelli che sono tornati indietro. I consigli sono interessanti ma gli italiani sono in grado di autogestirsi e autogovernarsi senza intromissioni esterne. Se la richiesta dell’Ue è massacrare imprese lavoratori e famiglie italiani la risposta è no”.

 

 

Il segretario del Carroccio ha poi affrontato il tema della guerra, rispondendo anche alle critiche sulle parole del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sulla pace in Ucraina: “Una volta veniva criticato qualcuno se parlava di guerra, adesso da sinistra si levano critiche se qualcuno parla di cessate il fuoco, di disarmo nucleare e di pace. Si invertono i ruoli. Una volta c’era la sinistra ‘peace and love’ e adesso c’è la sinistra di Letta che parla di armi. Io preferisco parlare di pace. Bisogna trattare con tutti quando c’è una guerra in corso. Bisogna fare il possibile e l’impossibile per fermare i morti, le armi e il conflitto. Ormai - va avanti Salvini - al terzo mese di guerra e dopo alcune decine di migliaia di morti rimango assolutamente convinto, come la maggior parte degli italiani e del mondo politico, economico, diplomatico e giornalistico, che non sia più il caso perseguire solo la via delle armi, ma occorre tornare a trattare e dialogare con tutti, con gli ucraini e con i russi. Perché se c’è qualcuno che sta attaccando e attacca da Mosca, a chi chiedo di smettere di attaccare? Ai finlandesi e agli eschimesi? Evidentemente devo chiederlo ai russi. Non spetta a me giudicare cosa chiederanno gli ucraini e i russi. Questo sarà loro libera scelta trattare, accettare, non accettare. Quello che dipende da noi è fare di tutto per fermare il conflitto”.

 

 

“La Lega - continua ancora il numero uno della Lega - è saldamente nel centrodestra e si augura che il centrodestra sia compatto in comuni, regioni e a livello nazionale. Ogni tanto sento qualcuno che non ha le mie stesse certezze, però io sono ottimista per natura. La Lega è e sarà nel campo del centrodestra. Finita questa esperienza di governo di emergenza nazionale dovuta alla pandemia, senza pandemia è evidente che non avremmo mai governato con il Pd, torneremo a governare con il centrodestra. Se qualcuno si aggiungerà, libero di farlo”.

 

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