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Il partito di Casaleggio rovina i piani di Conte: spunta la data. Il caso Di Battista: dentro o col M5s

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Un altro fantasma agita i sonni del capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. È il partito di Davide Casaleggio, "contenitore" che dopo il clamoroso strappo sul ruolo della Fondazione Rousseau nella gestione della galassia grillina, potrebbe vedere alla luce in tempo anche brevi. Gli indizi sono numerosi. Sabato a Milano alla manifestazione Sum, dedicata a Gianroberto Casaleggio, si è parlato dei temi cari allo spirito primigenio del Movimento con parole chiave di cui si sono perse le tracce con Conte al timone, come democrazia digitale, transumanesimo e via dicendo.

 

"Nei prossimi mesi concretizzerò i miei interessi", ha detto sibillino Davide Casaleggio al Corriere della Sera che ha bastonato Beppe Grillo e Conte: "Non hanno chiesto agli attivisti nemmeno l'indicazione di un candidato per il Quirinale e li avrebbero dovuti consultare anche sulle spese militari". La sorpresa è dietro l'angolo? Una fonte qualificata vicina al figlio del defunto co-fondatore del Movimento ha spiegato al Giornale che "dopo le amministrative di giugno ci saranno novità" e la fondazione di un nuovo partito non è affatto esclusa. Casaleggio, si legge nel retroscena, "vuole diventare "l'ambasciatore della partecipazione", continua la fonte che spiega il messaggio nascosto di Davide al Sum: Casaleggio voleva far vedere che "lui è fuori da tutti i teatrini e alla fine è stato positivo che si siano presentati solo due politici, nonostante nel M5s tutti devano tutto a Gianroberto", ossia l'ex ministra della Difesa del Conte uno Elisabetta Trenta e il deputato ed ex giornalista Emilio Carelli, eletto con il M5s e passato a Coraggio Italia.

 

Nel nuovo partito avrebbe un ruolo anche Alessandro Di Battista, che non era presente a Milano per impegni "ma i rapporti tra lui e Davide sono ottimi". Ma Dibba manterrebbe aperto il dialogo anche con Conte "per tornare nel M5s dopo le elezioni politiche del 2023".

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