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L'emergenza è finita, il green pass no: per chi resta l'obbligo. Giorgia Meloni a valanga: va abolito

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Da oggi 1 aprile l'Italia non è più ufficialmente in emergenza per la pandemia di Covid ma l'obbligo di green pass è stato abolito solo parzialmente. Il certificato verde continua a essere indispensabile per numero attività e ancora a lungo. Un controsenso che provoca la reazione indignata di Giorgia Meloni: "Finisce dopo più di 2 anni lo stato di emergenza legato alla pandemia ma il Governo continua a imporre green pass e super green pass in numerosi contesti. Invece di ammettere il suo fallimento", scrive la presidente di Fratelli d'Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza "continua a vessare gli italiani. #BastaGreenPass: non va attenuato, va abolito". 

 

La strada verso la normalità è un percorso a tappe. Dal primo aprile cade il sistema dei colori che, a seconda dei contagi, collocava le Regioni in fascia bianca, gialla, arancione o rossa e faceva scattare regole differenziate per ogni territorio, evitando così di far ripiombare il Paese in un nuovo lockdown nazionale. Con la fine dello stato di emergenza vengono meno anche la struttura del commissario straordinario e il Comitato tecnico scientifico (Cts).

Non è più necessario il green pass base (ottenibile anche con il tampone negativo) per salire sui mezzi di trasporto pubblico locale (dove però fino a fine mese resta l’obbligo della mascherina) e per entrare nei musei, negli uffici pubblici, in banca, alla posta, nei negozi o dal tabaccaio. La certificazione non sarà più richiesta neanche per mangiare all’aperto, così come per le attività sportive, sempre all’aperto.

 

Ma per la ristorazione al chiuso, invece, sia al banco che al tavolo, resta l’obbligo di mostrare il green pass base. Gli over 50 non dovranno più avere il green pass  rafforzato sul lavoro, ma sarà sufficiente (fino al 30 aprile) il certificato base.

 

Bisognerà attendere il primo maggio, quando terminerà quasi ovunque l’obbligo di mostrare il green pass e decadrà anche l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi chiusi e sui mezzi di trasporto pubblico. Poi c’è il 15 giugno, quando decadrà l’obbligo vaccinale per alcune categorie cui era previsto come il personale scolastico, i militari, gli agenti di polizia e soccorso pubblico, la polizia locale, i dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, mentre resterà in vigore (fino al 31 dicembre) per il personale sanitario e per chi lavora nelle Rsa. Il 30 giugno è la data che segna la fine dello smart working nel settore privato. 

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