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Il ruolo marginale dell'Italia sulla guerra Russia-Ucraina. Nessuno si fida di Mario Draghi e Luigi Di Maio

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Negli scorsi mesi in molti avevano auspicato e prospettato per Mario Draghi un ruolo da nuovo Angela Merkel all’interno dell’Unione Europea, ma lo scoppio del conflitto in Ucraina ha dimostrato che le cose non stanno così e che l’Italia è stata relegata ad una posizione più che marginale. Come riferisce Affari Italiani va prima considerata una debolezza della Ue nell’influenza sulla guerra voluto da Vladimir Putin e proprio i legami del passato di Lega e Movimento 5 Stelle con il presidente della Russia hanno portato ad una sorta di isolamento del governo italiano.

 

 

La stampa internazionale snobba completamente Draghi e di meglio non fa Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, fatto fuori da tutti i tavoli che contano per cercare di arrivare ad una soluzione diplomatica sull’Ucraina. Gli Usa, la Germania e la Francia non dimenticano tutti gli episodi di vicinanza tra i due partiti che appoggiano il premier a Putin e per colpa degli anni passati ora Draghi è con le spalle al muro. Non è più SuperMario e conta poco negli equilibri della diplomazia europea e mondiale.

 

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