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Vertice tra i quattro grandi. Mario Draghi escluso dalla politica che conta: Italia fatta fuori

Dario Martini
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I «big four» (Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania) hanno tenuto un vertice a quattro in videoconferenza per discutere al più alto livello della guerra in Ucraina. Joe Biden, Boris Johnson, Emmanuel Macron e Olaf Scholtz «hanno convenuto che qualsiasi sforzo diplomatico per risolvere la crisi merita sostegno». Il presidente del Consiglio Mario Draghi non è stato chiamato a far parte del gruppo ristretto. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che «il formato della riunione non prevedeva la partecipazione dell'Italia». Quindi, nessuna polemica sul fatto che il nostro Paese non sia stato coinvolto nel fronte più avanzato della diplomazia occidentale. Nonostante non ci siano conferme ufficiali, oltre a possibili nuove sanzioni, i quattro grandi avrebbero discusso di un possibile embargo al petrolio russo. Ipotesi che ha fatto subito segnare un'impennata dei prezzi delle materie prime e dei metalli.

 

 

Il greggio Wti è avanzato dello 0,63% a 116,41 dollari al barile e il Brent ha toccato i 120,35 dollari al barile guadagnando l'1,90%. Il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, ha confermato che il tema di un possibile blocco del petrolio di Mosca sia sul tavolo con gli alleati europei. Il cancelliere tedesco Scholtz, che in serata si è sentito al telefono con Draghi, spiega che durante il vertice a quattro «l'attenzione si è concentrata sulle preoccupazioni per un'ulteriore escalation russa e sulla questione degli approvvigionamenti umanitari nelle zone di guerra. Si è convenuto che la protezione della popolazione civile deve avere la massima priorità e che la Russia è chiamata a porre fine immediatamente al suo attacco all'Ucraina, che viola il diritto internazionale, e a ritirare completamente le sue truppe. I quattro capi di Stato e di governo hanno anche discusso ulteriori opzioni per l'assistenza umanitaria all'Ucraina».

 

 

Intanto, ieri a Bruxelles, Draghi ha incontrato Ursula von der Leyen in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì a Versailles. Il premier e la presidente della Commissione Ue hanno discusso soprattutto sulle nuove misure da prendere per garantirsi l'indipendenza dal gas russo. Draghi non ha mancato di sottolineare come l'Italia sia ligia nell'applicare le sanzioni, a partire dal congelamento dei beni degli oligarchi, e ha chiesto a tutti gli Stati dell'Unione di prendere provvedimenti simili. Nelle sanzioni agli oligarchi russi «ci sono Paesi che si muovono rapidamente con risultati sostanziali, come Francia, Germania e Italia, e altri Paesi che lo fanno meno», ha ribadito ai giornalisti italiani al termine dell'incontro.

 

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