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"Ne uscirà umiliata" Paolo Mieli affossa la carta Casellati: un candidato che può mettere d'accordo tutti c'è già

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Il centrodestra è orientato a indicare il nome della presidente del Senato Elisabetta Casellati per l'elezione del presidente della Repubblica ma la mossa appare quantomeno azzardata a Paolo Mieli, ospite venerdì 28 gennaio ad Agorà. Il giornalista, già direttore del Corriere della sera, commenta con Luisella Costamagna su Rai 3  la mossa della coalizione che vorrebbe "pesarsi" in aula, ma rischia di mandare allo sbaraglio la seconda carica dello Stato. 

 

Il rischio è che la Casellati non possa avere neanche tutti i voti del centrodestra e rischi "di uscire umiliata" dal voto, afferma Mieli secondo cui la circostanza sarebbe ancora più mortificante dal momento che la seconda carica dello Stato potrebbe dover supplire, tra pochi giorni, a Mattarella in scadenza di mandato. Un autogol annunciato per il centrodestra, ma anche a sinistra c'è molto che non va. 

 

"Non mi torna il caso Sabino Cassese", il giudice emerito della Corte costituzionale di cui si è parlato negli ultimi giorni. "Matteo Salvini col suo nome ha proposto una persona iscritta nella storia della sinistra, non un ex comunista ma non chiediamo troppo..." spiega Mieli. Il giudice  insomma "è uno dell'altro campo, è stata una prova di apertura" da parte della Lega e del centrodestra, "chi ha detto no nel centrosinistra?" si chiede Mieli, "e chi dice no a Pier Ferdinando Casini?". Tra nomi non super partes e veti a raffica l'accordo sul capo dello Stato appare ancora lontano.  

 

 

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