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Mezz'Ora In Più, Paolo Mieli e la frase su Mario Draghi: "Poveretto..." E Mentana sbotta

Giada Oricchio
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Stanno dando il benservito a Mario Draghi, poveretto...”, “Mica lo puoi dire di Draghi”. Botta e risposta tra il direttore Paolo Mieli e il direttore Enrico Mentana a “Mezz’ora in più”, il programma di approfondimento politico su Rai3. Mieli, ospite di Lucia Annunziata, ha dato la sua chiave di lettura sull’elezione del prossimo Presidente della Repubblica (via alle votazioni lunedì 24 gennaio dalle 15). Dopo il passo indietro di Silvio Berlusconi (non aveva i numeri, nda), i nomi scoperti sono quelli di Pierferdinando Casini, Maria Elisabetta Casellati e naturalmente Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio.

L’editorialista del Corriere della Sera ha osservato: “Draghi ha un 80% di legittimazione mondiale in più di tutti gli altri, è l’unica personalità italiana così forte. Ma ho capito che molti di quelli che si riempiono la bocca del Pnrr gli stanno dando un doppio benservito: come Capo dello Stato e pure come presidente del Consiglio. Si capisce dal tono. Prima Mentana diceva che era stata infelice la sortita di Draghi in conferenza stampa ma per settimane gli hanno chiesto a gran voce se volesse andare al Colle: ‘diccelo, diccelo’ e quello poveretto alla fine ha ceduto dicendo ‘sono un nonno a servizio delle istituzioni’. Poveretto, che doveva fare?”.

L’aggettivo poveretto accostato al nome del potente Draghi ha suscitato l’ironia di Mentana: “Ma poveretto un nonno lo puoi dire a un nonno vero… non a Draghi. E’ vero però che è stato come la safety car: entra per un incidente e poi i piloti la vogliono fuori per vincere il GP”.

Paolo Mieli ha chiuso il suo intervento mandando un messaggio in bottiglia all’ex presidente della BCE: “Spero che non segua il consiglio di Renzi di contattare i grandi elettori, se ne chiamasse anche uno solo, cascherebbe il mondo. C’è una particolare malevolenza nei suoi confronti, una parte se lo vuole levare di mezzo, un’altra è davvero ingenua. Gli stanno dicendo che dopo un anno è finita e se ne può andare”.

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