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Quirinale, Mattarella vola e il centrosinistra va a pezzi. Uno su due disobbedisce a Conte e Letta: è caos

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Va a pezzi il centrosinistra. Nel giorno della quarta votazione per il Quirinale, la prima con il quorum abbassato a 505 voti, poco più di un elettore su due segue le indicazioni di Pd e 5 stelle per la scheda bianca e oltre duecento grandi elettori decidono al contrario di esprimere una preferenza.

 

Vola Sergio Mattarella. Il nome del presidente della Repubblica nonostante i tanti "commiati", gli scatoloni fatti e la volontà ribadita più volte di evitare un mandato bis che sarebbe una evidente forzatura, nella quarta votazione dei grandi elettori riuniti a Montecitorio esce a ripetizione. Ben 166 voti, tre volte il secondo classificato nello scrutinio, la new entry Nino Di Matteo (56) lanciato, presumibilmente, da componenti ex M5s che nelle scorse votazioni avevano optato per il costituzionalista Paolo Maddalena.

 

Contando l'astensione del centrodestra, che si ferma a 441 voti, senza quindi tradimenti di sorta, quello che viene fuori è che il resto del Parlamento, da Italia viva a LeU, è del tutto spaccato. Spuntano voti anche per Amato, Casini, Draghi e Cartabia.

 

Sostanzialmente il grido d'aiuto di un Parlamento ormai esausto di forze politiche ancora incapaci di portare una proposta concreta in Aula. Proposta che potrebbe - il condizionale è d'obbligo - arrivare dopo i vertici serali delle varie coalizioni, con particolare attenzione a quello del centrodestra fissato dopo le 19. Si vedrà.

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