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Incentivare lo smart-working: la resa di Brunetta. Niente stretta per gli stadi, super green pass per i centri commerciali

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Per contrastare l'aumento dei contagi, e frenare la corsa della variante Omicron del Covid, bisogna incentivare il ricorso allo smart working nella cornice delle regole vigenti, e questo sia nel settore pubblico che in quello privato. È questa l'indicazione emersa dalla cabina di regia col premier Mario Draghi: vincente quindi la pressione del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle dopo le barricate del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.

 

 

Non si è invece parlato di una stretta per gli stadi e i palazzetti dello sport nel corso della cabina di regia. Fonti presenti all'incontro escludono che restrizioni sul tema possano arrivare nel corso del Cdm. L'obbligo di super Green pass è quindi esteso per l'accesso ad altre attività oltre a quelle già previste (in vigore dal 1 febbraio): servizi alla persona (unica in vigore dal 20 gennaio); pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, fatte salve quelle necessarie per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona.

 

 

Il super green pass sarà obbligatorio per gli over 50 sul posto di lavoro. Ma chi è senza occupazione, superata la soglia dei 50, dovrà comunque vaccinarsi o essere guarito dal Covid: dunque, se no vax e disoccupato non la farà comunque franca (vale per tutti i residenti, le esenzioni per motivi salute saranno accetate con motivi accertati). La proposta, caldeggiata da Mario Draghi in cabina di regia è arrivata alla luce delle riflessioni dei tecnici del Cts, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, presenti alla riunione. Sarebbero proprio gli over 50, il ragionamento, quelli più a rischio di finire in ospedale per via del Covid. E all'esponente del M5S, la ministra Fabiana Dadone, che invitava a non intervenire con un obbligo, il presidente del Consiglio avrebbe spiegato che la fascia over 50 "è quella più vulnerabile dai dati a nostra disposizione, dunque bisogna intervenire per evitare il peso sugli ospedali", e non mandare in affanno il sistema sanitario.

 

 

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