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"Lotta nel fango", Giorgia Meloni azzanna la sinistra: hanno fatto di tutto per criminalizzarci

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Il centrodestra vince a Trieste ma non riesce a strappare al centrosinistra le altre cinque grandi città al voto. Parte da qui Giorgia Meloni nell'analizzare quella che è evidentemente "una sconfitta" ma dal parlare di "debacle come fatto in queste ore ce ne passa", dice la leader di Fratelli d0'Italia in conferenza stampa dopo che l'esito dei ballottaggi delle amministrative 2021 appare ormai chiaro. 

 

"Il Partito democratico mi senbra che stia festeggiando sulle spoglie degli ex alleati grillini", dice la Meloni che accusa chi ha avvelenato i pozzi nei giorni chiave precedenti al voto. "La sinistra ha trasformato questa campagna elettorale in una specie di lotta nel fango, demonizzare e criminalizzare l’avversario, ritirare fuori slogan anni 70, spaventare, ovviamente questo ha allontanato tantissimi elettori", ha detto la presidente di FdI. 

 

"Verrebbe da fare i complimenti al centrosinistra per come ha condotto questa campagna, ma il prezzo che si paga è un indebolimento del nostro sistema democratico e alla sinistra non interessa, ha aggiunto. 

Già si guarda al futuro. "I tempi per una rivincita del centrodestra alle politiche ci sono tutti", ha detto ribadendo che la sua proposta è quella di eleggere Mario Draghi al Quirinale e andare subito al voto. "Vediamo se la sinistra lo accetta ora", ha aggiunto. "In ogni modo il centrodestra deve farsi trovare pronto, con una proposta di governo chiara".

 

 "Consiglio di ripartire da profili politici" nella scelta dei futuri candidati del centrodestra, è la linea della Meloni in controtendenza con quella che ha caratterizzato le candidature di questa tornata elettorale. "Non incide il profilo dei candidati più di tanto, sicuramente incidono i tempi. Concordo con Matteo Salvini sul fatto che i prossimi candidati alle amministrative vadano scelti al più presto", ha aggiunto annunciando: "Ho già parlato con Silvio Berlusconi. Mi sono scritta con Matteo Salvini. Ci sentiamo a breve. Credo ci si debba vedere questa settimana".

Bisogna, inoltre, ragionare "sul dato dell’astensionismo, credo che nessuna delle forze politiche possa gioire quando un sindaco viene eletto con il 24% dei cittadini aventi diritto. Il dato di astensionismo non racconta una crisi della politica ma di una crisi della democrazia".

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