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Berlusconi choc: "Salvini o Meloni premier? Non scherziamo. Difetto di Morisi? Essere gay". Ma arriva la smentita: è giallo

Giorgia Peretti
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Il colloquio rilasciato da Silvio Berlusconi a “La Stampa” è destinato a generare non poche polemiche. Le dichiarazioni del leader di Forza Italia pubblicate sul quotidiano diretto da Massimo Giannini, sono al centro della puntata di giovedì 30 settembre de “L’aria che tira”. A sollevare le critiche sono le risposte fornite dal Cavaliere in merito alla vicenda di Luca Morisi, spin off di Matteo Salvini indagato per cessione di stupefacenti, e il futuro di Palazzo Chigi in caso di vittoria del centrodestra. “Questa vicenda è un danno per Salvini e per la Lega. Quando c'è di mezzo la droga, poi, ci si fa sempre del male. Però se andiamo a vedere bene, alla fine il caso politico non esiste. Stiamo sempre a parlare di lesbiche e di omosessuali. In fondo Morisi che ha fatto? Aveva solo il difetto di essere gay", si legge su La Stampa. “Forse già da lunedì prossimo i medici mi daranno via libera per tornare a Roma, voglio riprendere subito a lavorare, per rilanciare Forza Italia e per unire il centrodestra. È chiaro -aggiunge il Cav- che abbiamo problemi, ma proprio per questo voglio tornare in campo al più presto. Anche in questo caso mancano i leader. Siamo sinceri: ma se Draghi va a fare il Presidente della Repubblica poi a chi dà l'incarico di fare il nuovo Governo? A Salvini? Alla Meloni? Ma dai, non scherziamo".

 

 

Il colloquio è stato, nelle ore immediatamente successive, smentito dallo staff di Silvio Berlusconi che in una nota fa sapere: "Il presidente Silvio Berlusconi non ha mai rilasciato alcuna intervista a 'La Stampa' e smentisce le parole a lui attribuite”. La vicenda sembra divenire un giallo. In apertura della trasmissione di Myrta Merlino, la conduttrice di La 7 assicura di essersi sincerata dell’avvenuta intervista chiamando il collega Giannini: “Io prima di iniziare questa puntata ho chiamato il direttore de La Stampa e lui ovviamente mi ha confermato tutto”. A commentare quanto accaduto è Fabrizio Roncone, firma del Corriere della Sera, che si lascia andare ad uno sfogo: "Massimo Giannini è uno dei più bravi giornalisti di questo paese, ha fatto, a mio parere, benissimo a pubblicare questo colloquio. Io trovo sempre molto goffo e sgradevole e anche comico le smentite che i politici di qualsiasi tipo, di qualsiasi rango, fanno dopo questi colloqui. Stessero zitti se non vogliono parlare perché noi i giornalisti facciamo questo di mestiere”. Sulla questione interviene anche Maurizio Gasparri, senatore di FI, in collegamento della puntata, che commenta così: “Prendo atto della smentita di Berlusconi ovviamente le smentite valgono quello che valgono. Io personalmente avendo letto la Stampa che in questi giorni dedica un serie di articoli al negazionismo sulle foibe, alla morte di Forza Italia non avrei fatto una conversazione con Giannini che da giornalista carpisce delle valutazioni. Sta facendo un abile lavoro da militante di sinistra”.

 

 

Giorgia Meloni, intercettata a Milano dall’inviato del programma, si è espressa così: “Credo abbia un senso la smentita di Berlusconi, prendo queste dichiarazioni sempre con il beneficio del dubbio. Ieri mi sono svegliata e ho letto dei virgolettati a me attribuiti, di frasi che io non ho mai detto”. “Noi siamo una coalizione – chiarisce - che ha delle regole molto chiare, in caso di vittoria il partito che arriva primo è incaricato ad indicare il premier. Quindi questi sono scenari che non sono così distanti e impossibili, se Berlusconi non fosse d’accordo non avrebbe accettato queste “regole”; invece lo ha sempre fatto”.

 

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