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Il compleanno da star dell'eterno Berlusconi. L'avviso agli aspiranti successori: "Io sono Forza Italia"

Tommaso Carta
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Silvio Berlusconi spegne 85 candeline. Un compleanno in famiglia, tra gli affetti più cari, ma pieno di telefonate (200 in tutto, è lo stesso ex premier a rivelarlo) e messaggi di auguri. E non manca il momento romantico: la fidanzata, Marta Fascina, sceglie Instagram per dedicare al leader di Forza Italia un augurio speciale. «Buon compleanno amore mio», scrive la deputata allegando una foto che la ritrae mano nella mano col Cav. Poi gli auguri degli alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, di Umberto Bossi, di molti esponenti azzurri - i ministri Carfagna, Brunetta e Gelmini in primis - e di politici di altri schieramenti (come Ettore Rosato di Italia viva). E ancora, diversi esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, ma soprattutto del calcio, tra cui la telefonata dell’allenatore della Juve Max Allegri e del portiere della Nazionale, ex milanista, Gigio Donnarumma, e infine gli auguri del suo Monza. Tra i primi a porgere gli auguri al leader azzurro l’amico di vecchia data Vladimir Putin. Tra gli auguri anche quelli della presidentessa del club Mamme per la Libertà e già collaboratrice stretta del Cavaliere all’epoca di Palazzo Chigi Francesca Crispino: «Grazie per aver cambiato la mia vita, grazie per aver creduto in me, grazie per avermi dato l’onore di lavorare al tuo fianco».

 

 

 

Ma al di là degli affetti e delle amicizie, nel cuore dell’ex premier c’è soprattutto la sua «creatura», il partito fondato nel ’94. «Io sono Forza Italia», rivendica Berlusconi, rimarcando la sua leadership e il suo ruolo dentro e fuori dal partito. L’ottantacinquesimo compleanno arriva dopo un anno non certo facile per Berlusconi, ancora alle prese con i lunghi strascichi del Covid e con le vicende giudiziarie, con la richiesta del tribunale di una perizia psichiatrica nell’ambito del processo Ruby ter. Vicenda che ha fatto insorgere tutto il partito e lo stesso Berlusconi, che non ha nascosto la rabbia e l’indignazione, parlando di una richiesta infamante per la sua storia e lesiva della sua onorabilità. Ma al fianco del Cavaliere si sono schierati anche politici del campo opposto, tra cui Romano Prodi, suo storico «rivale» alle urne, che ha definito la richiesta del tribunale una «follia italiana». Ma come ormai ha abituato e dimostrato da sempre, Berlusconi non si lascia scalfire più di tanto dalle «intemperie» esterne e personali. E nel giorno del compleanno Berlusconi sceglie di fare lui «un regalo» ai tanti militanti ed elettori: un piccolo pamphlet in cui ricorda la discesa in campo nel ’94, rivendica i successi e le tappe della sua leadership e del partito da lui fondato, allegando l’ultimo programma elettorale nel 2018 e la carta dei valori. Ma è soprattutto il titolo della brochure, «Io sono Forza Italia», a confermare che Berlusconi, di fare passi indietro, non ha proprio alcuna intenzione. E lo dimostra la determinazione a tenere sempre saldo il timone del partito, non mancando mai di rimarcare la centralità di Forza Italia nel centrodestra e nella scena politica, con la decisione - primo nella coalizione - di appoggiare il governo Draghi dopo la caduta del Conte II.

 

 

Ultimo in ordine di tempo il ritorno sulla scena in occasione del vertice del Ppe a Roma. Seppur in videocollegamento, il Cavaliere ha tenuto a presenziare all’appuntamento, ribadendo la linea fortemente europeista del suo partito. E tra i messaggi e le telefonate di auguri non è mancata quella del presidente del gruppo Ppe al Parlamento europeo, Manfred Weber. Sullo sfondo, almeno per ora, la «partita Colle». Non è un mistero infatti che Berlusconi aspiri a ricoprire il ruolo di presidente della Repubblica. E l’avvicinarsi della fine del mandato di Sergio Mattarella ha riacceso il dibattito politico sul suo successore. Nessun ostacolo da parte di Matteo Salvini, e dopo le perplessità espresse da Giancarlo Giorgetti (Silvio Berlusconi al Colle è «complicato»), arriva la secca replica del coordinatore azzurro Antonio Tajani, «non mi pare decida Giorgetti chi diventa presidente della Repubblica. Votano deputati, senatori e consiglieri regionali». Ma è un risiko di cui è prematuro parlare. Intanto Berlusconi si gode i festeggiamenti a casa, in famiglia, assieme a figli e nipoti, senza tuttavia mai dimenticare l’altro «affetto», la politica, seppur il Cavaliere continui a rivendicare di non essere un «politicante di professione»: «Oggi ho ricevuto oltre duecento telefonate di auguri e questo mi ha fatto piacere, perché vuol dire che siamo ancora importanti dentro la politica italiana», confessa al telefono in collegamento con una manifestazione elettorale di Forza Italia a Roma.

 

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