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"Il green pass come l'Olocausto". Il delirio della deputata no-vax, alla Camera scoppia il caos

L'intervento della Cunial, che attacca anche Mattarella, provoca la rissa in Aula

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L'obbligo di green pass come l'Olocausto. E' polemica per le dichiarazioni alla Camera della deputata ex grillina e no-vax Sara Cunial. «Da studenti ci ricordiamo bene le lezioni svolte in occasione della Giornata della Memoria, del Giorno della Liberazione. Ricordiamo che nel 1938 molti studenti italiani con la sola colpa di avere una fede diversa da quella della massa sono stati espulsi dalle scuole italiane, dai propri luoghi di lavoro, dalle biblioteche, da tutti quei luoghi di pubblico interesse. Ed ora, nel 2021, sono nuovamente sbarrati a noi cittadini quei luoghi, noi che abbiamo scelto precauzioni e terapie sanitarie diverse da quelle imposte dai governanti. Questo è inaccettabile!».

Così la Cunial, intervenuta in dichiarazione di voto sul secondo decreto green pass. «Siamo certi che il Presidente della Repubblica abbia letto l’ultimo decreto uscito dal Consiglio dei Ministri sul "super green pass" obbligatorio per i lavoratori? - ha quindi aggiunto -. È chiaro che un garante della Costituzione non possa che essere stato a sua volta costretto e ricattato, mettendosi nei panni dei suoi concittadini, a firmare un’ignobile nefandezza, capace di cancellare i nostri diritti e rovesciare la sovranità, compresa quella della presente Camera, supina ad un Governo dittatoriale al soldo delle lobby finanziarie e delle famiglie dei festini di Davos e Bilderberg. Almeno spero che il Presidente sia distratto dal processo trattativa Stato-mafia in corte d’assise d’appello».

Le parole della Cunial hanno innescato la reazione dell’aula della Camera e costretto il presidente di turno, Andrea Mandelli, a intervenire: «I riferimenti ai campi di sterminio e al Presidente della Repubblica sono inaccettabili».

Netta anche la presa di posizione del deputato dem Emanuele Fiano: «Appena potrò entrare in possesso del testo delle parole che ha riferito la cosiddetta collega Cunial, verificherò se ci sono estremi che vanno oltre le parole che lei ha detto, perché in questo Paese non è consentito a nessuno offendere e insultare la memoria di milioni di morti innocenti che sono stati gasati e poi bruciati per la sola colpa di essere nati ebrei, omosessuali, sinti, rom, testimoni di Geova, oppositori dei regimi fascisti e nazisti».

«Chiunque in questo Paese, che legittimamente si opponga ai vaccini, ai green pass, pensi di poter paragonare la questione sanitaria o le norme scelte da un Governo legittimamente eletto da un Presidente del Consiglio democraticamente sottoposto al voto di fiducia di un Parlamento a ciò che succedeva in quei lager o è pazzo o è in malafede o sta commettendo un reato» ha concluso attaccando Cunial: «Si vergogni di aver infangato la memoria di milioni di morti».

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