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Dritto e Rovescio, “marketing per le case farmaceutiche”. Meloni spiana Draghi e invoca le dimissioni della Lamorgese

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Giorgia Meloni non fa prigionieri e attacca frontalmente il governo di Mario Draghi sia sulla gestione dei vaccini contro il Covid che sul tema migranti e la gestione di Luciana Lamorgese. La leader di Fratelli d’Italia è ospite della puntata del 9 settembre di Dritto e Rovescio, programma condotto su Rete4 da Paolo Del Debbio, che ha aperto la nuova stagione televisiva con l’intervista alla presidente del partito di opposizione: “Il segretario del Partito Democratico quando non sa rispondere con risposte sensate ti appiccica addosso un’etichetta. È difficile sostenere che sono no vax, atteso che sono vaccinata e mia figlia quando è nata ha fatto tutte le vaccinazioni. Questo non vuol dire che io sia cretina, perché giudico i provvedimenti per quello che producono e che sono. Io voglio combattere il Covid ma la mia priorità non è vendere i vaccini. Alcune cose che fa questo governo non mi convincono. A me sembra che il governo - l’accusa della Meloni - stia facendo il marketing delle case farmaceutiche, mi interessa una campagna vaccinale fatta bene e basata sull’informazione”.

 

 

A Dritto e rovescio poi si passa a discutere della questione migranti e del ministro dell’Interno, pesantemente accusato anche Matteo Salvini e la Lega: “Lamorgese si deve dimettere perché è un pessimo ministro degli Interni. È un ministro degli Interni che rappresenta uno stato bravo a fare il forte con i deboli e il debole con i forti, che faceva rincorrere con i droni gli italiani che passeggiavano sulla spiaggia, che multava i ristoratori che manifestavano distanziati. Questa estate abbiamo visto questi scappati di casa e si sono ritrovati a Viterbo è imperdonabile. Quando sento dire a Draghi che la Lamorgese ha lavorato benissimo, mi viene in mente che lo pensano Draghi e i fattoni di tutta Europa, che hanno deciso di fare un rave di 6 giorni scortati pare dal Ministero degli Interni, tra morti, stupri, droga, senza che lo stato si presentasse. La solerzia avuta con i ristoratori non si poteva avere con questi fattoni?”. “Io continuo a raccogliere firme per portare in aula una mozione di sfiducia al ministro Lamorgese” conclude la Meloni, che ha poi continuato la sua battaglia per avere tamponi gratuiti per tutti.

 

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