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Era di segno politico contrario, così Feltri smonta il Fedez di sinistra

Giorgia Peretti
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Il discorso di Fedez sul palco del primo maggio continua a far discutere negli studi televisivi di Zona Bianca. Nella puntata di mercoledì 5 maggio, il talk di approfondimento politico sotto la conduzione di Giuseppe Brindisi ospita il direttore di Libero, Vittorio Feltri.

 

 

 

Un discorso che torna a dividere la maggioranza di governo, promuove il ddl Zan e si scaglia furioso contro la Rai per la presunta censura sul testo da lui redatto. Fedez ha fatto bene a fare quel discorso?, chiede il conduttore. Feltri risponde così: "Lui ha detto quello che pensava e alla fine non ha detto bugie. Lo stesso Fedez in passato ha scritto delle canzoni che erano omofobe credo che uno possa cambiare idea, anzi è bene cambiare idea se ne hai una. Non ho niente da rimproverare a lui. Ha il diritto di dire quello che pensa come noi altri abbiamo tutto il diritto di non essere d’accordo".

 

 

 

Poi sulla questione della proposta di legge contro l’omotransfobia, continua così: “Mi sembra che siano già abbastanza protetti dalla legge corrente. Non si può aggredire nessuno è vietato, a prescindere dal fatto che sia un gay o un eterosessuale. Non bisogna aggredire nessuno e non bisogna usare un linguaggio offensivo altrimenti si cade nella diffamazione, non ravviso la necessità di un’altra legge.” Secondo il direttore di Libero la libertà di opinione deve essere rispettata ma in tutti i versi: “La libertà di pensiero e opinione deve essere libera, è assurdo che si cerchi di appiattire la cultura italiana anche dal punto di vista lessicale, come se fosse proibito dire: fr***o, ne***o…” poi si scaglia contro il politicamente corretto: “Tutta questa ondata di politically correct è una manifestazione che è molto grave che tende a censurare quello che ogni cittadino ha diritto di dire in qualsiasi momento senza offendere nessuno”.

Delle battaglie di Fedez sembra appropriarsene anche la sinistra che in qualche mondo lo trasforma in paladino, pizzica il conduttore. “La sinistra se trova un luogo comune lo sposa immediatamente. Adesso ha anche trovato Fedez che fino a poco tempo fa era di segno contrario dal punto di vista politico e quindi gioisce e lo difende a spada tratta. Anche io lo difendo a spada tratta anche se non sono sulla sua stessa lunghezza d’onda. Io non credo che sia vietato pensarla diversamente da me, vorrei solo che nessuno mi rompesse le scatole se io la penso diversamente da loro”, chiosa Feltri.

 

 

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