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Bassetti svela la verità su Johnson&Johnson, il dubbio inquietante dietro lo stop

Giada Oricchio
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A #cartabianca, il talk di approfondimento politico condotto da Bianca Berlinguer su Rai3, martedì 13 aprile, il professor Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, spegne gli allarmismi sul vaccino Johnson&Johnson per il Covid-19: "Benefici superiori agli effetti collaterali. Non vorrei che dietro ci fosse una guerra commerciale".

 

 

 

Bassetti, il direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino, ospite di #cartabianca, in merito al vaccino Johnson&Johnson, sospeso dalla Food and Drug Administration, ha avvertito: “Abbiamo perso di vista l’obiettivo. Dobbiamo guardare i benefici del vaccino. Johnson&Johnson viene bloccato per 6 effetti avversi su 9 milioni di vaccinati. Non vorrei che dietro questa decisione ci fosse una guerra commerciale. Il nostro obiettivo è vaccinare tutte le persone deboli e anziane. Si è perso di vista il beneficio. Ricordate che per ogni tipo di farmaco esiste un effetto collaterale, l’importante è che sia minore del beneficio. Con la certezza dei numeri dico che i vantaggi dei vaccini sono maggiori degli effetti secondari e spero che l’Europa non si accodi all’America che ha bloccato in via cautelativa Johnson&Johnson, loro hanno milioni di vaccini Pfizer e Moderna, noi no. Loro hanno la pancia piena, noi vuota. Attenzione! Se qualcuno non li vuole li prendiamo noi”.

 

 

 

Bassetti ha rilanciato anche l’appello, firmato da oltre 1.300 esperti (farmacologi, epidemiologi, genetisti, infettivologi, virologi riuniti nell'Italian Renaissance Team) al governo Draghi affinché acquisti dosi aggiuntive di vaccino da canali ufficiali al di fuori dell'UE e si è detto favorevole a riaperture mirate: “La curva sta flettendo sia per i contagi sia per i decessi, anche se quest’ultimi ci saranno ancora per alcune settimane. Questo è il momento di guardare alle riaperture in sicurezza. Bar e ristoranti possono aprire secondo i protocolli già approvati, certo poi bisogna farli rispettare. Ci vuole coraggio, ci vuole una roadmap, anzi diciamo percorso che altrimenti Draghi si arrabbia per l’uso dell’inglese. Rispetto alla Germania, noi abbiamo un grande vantaggio: il clima. Noi possiamo stare all’aperto. Preferisco dieci persone ai tavoli di un ristorante all’aperto che 30 persone in casa a mangiare una pizza. Non vedo dove sia il problema se all’aperto nel weekend mettiamo dei tavoli fuori in modo ordinato facendo lavorare i ristoratori. Il clima ci aiuta e in alcune zone potremmo già farlo. Se il governo è in ritardo? Bisogna osare per avere dei risultati, serve un po’ più di coraggio e iniziativa scientifica”.

 

 

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