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Da Porro le acrobazie di Laura Boldrini sulla colf. Capezzone, doppia bordata: così vince il premio Scanzi...

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Nel talk show di Nicola Porro Quarta Repubblica si torna a parlare di Laura Boldrini -  ex presidente della Camera e deputata del Pd - che, intervistata dall’inviato della trasmissione risponde alle accuse della sua ex colf immigrata e di una sua ex assistente parlamentare, riportate da “Il Fatto Quotidiano”. 

 

Nei giorni scorsi, infatti, il giornale diretto da Marco Travaglio aveva rivelato che Lilia, collaboratrice domestica moldava, dopo essersi dimessa, era dovuta ricorrere addirittura a un patronato per avere la liquidazione che le spetta da dieci mesi e che la Boldrini ancora non le ha pagato. Roberta, invece, per 2 anni e mezzo è stata componente dello staff parlamentare dell’allora presidente della Camera. Ma, spesso, si ritrovava a doverle ritirare le giacche dal sarto e prenotarle il parrucchiere

 

La Boldrini si è sempre difesa da queste accuse, definendole “non veritiere”. E alle domande dell’inviato di Porro risponde così: “Prenotarmi il parrucchiere? Una cortesia che le ho chiesto”. La colf? “I ritardi sono dovuti al Covid, lo smart working, la mia commercialista ha avuto difficoltà a parlare con il patronato. La mia ex colf, ha ammesso di non aver mai avuto problemi con me. Perché avrei dovuto imbrogliarla, per 2mila euro? L’ho sempre pagata regolarmente”.

 

E grida al sessismo: “Se fosse successo a un uomo non ci sarebbe stato nessun caso e non ci sarebbero stati quei titoli sui giornali. Perché qui non c’è nulla di illecito”. E poi si scaglia contro i giornali di destra che l’hanno definita “schiavista”, “aguzzina”, “padrona”

Quando si torna in studio Daniele Capezzone commenta l’intervista: “Vorrei assegnare alla Boldrini il premio Scanzi e a Scanzi il premio Boldrini. Perché peggio delle loro azioni ci sono solo le loro spiegazioni, perché certificano che sono sconnessi dalla realtà. Se io fossi un loro amico gli chiederei “ma dove vivete?”, scherza Capezzone, sottolineando l’assurdità del fatto che in giro ci sono persone disperate, mentre dobbiamo preoccuparci delle questioni di persone come Scanzi e la Boldrini. “Ma lo sentite il “vaffa” che parte da casa?” dice ironicamente. 

Tornando alla Boldrini,  dice” vi rendete conto della sua dimensione donnista ossessiva?”. Lo dimostrerebbe il fatto che lei, dopo la vicenda delle due collaboratrici, abbia mandato una lettera al Fatto Quotidiano dicendo: “Ma come si può pensare che io possa maltrattare e sottopagare una donna”. “Ma perché - domanda Capezzone - se fosse stato un uomo sarebbe stato diverso?”.

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