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Nessun appoggio al Conte ter, perché il senatore Vitali ci ripensa

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"Nelle scorse ore ho avuto modo di interloquire con il Presidente del Consiglio Conte sottoponendogli l’urgenza e l’importanza per il Paese di una riforma complessiva della Giustizia dichiarando il mio appoggio ad un ritorno allo stato di diritto e di garanzie nel processo". Lo afferma il senatore Luigi Vitali dopo che ieri aveva annunciato l'intenzione di abbandonare il gruppo di Forza Italia in Senato e di appoggiare l'ipotesi di creazione di un governo Conte ter.

 

 

"È inaccettabile - aggiunge - pensare che in un Paese civile siano stati aboliti i termini della prescrizione quando i processi hanno una media di durata al di là di tutti gli standard europei. Questo ragionamento condiviso con Conte - conclude - era nel solco di quanto già dichiarato dal Presidente Berlusconi sull’apertura ad un Governo Istituzionale e a quanto dichiarato dal segretario Matteo Salvini circa la volontà di parlare con chiunque a patto che fossero messi al centro i contenuti di una piattaforma di Governo che prevedesse tra gli altri una riforma della Giustizia e Fiscale. Percorsi utili ed essenziali per evitare elezioni anticipate che tutt’ora ritengo insensate. Ribadisco dunque nessun appoggio politico al Conte Ter". Insomma la strada per il presidente Mattarella appare sempre più in salita.

 

 

A convincere il senatore Vitali, apprende l’Adnkronos da qualificate fonti azzurre, la telefonata di Silvio Berlusconi. Ma c’è chi assicura, riferiscono fonti parlamentari di centrodestra, che anche Matteo Salvini, abbia preso il telefono per fare "moral suasion". Tra le motivazioni che hanno convinto Vitali a tornare sui suoi passi, la rassicurazione che non ci sarebbe il rischio di andare a elezioni anticipate.   

 

 

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