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Zona rossa in festivi e prefestivi. Ma se Conte vuole copiare la Merkel parta dai rimborsi

Franco Bechis
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Nel giorno in cui il governo italiano doveva allentare le chiusure già decise per le feste di Natale e addolcire la misura che vietava gli spostamenti fra comuni il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio, è accaduto l’esatto opposto. 

La decisione verrà presa formalmente oggi, ma Giuseppe Conte e i suoi ministri hanno intenzione di abbassare definitivamente la saracinesca sulle festività degli italiani trasformando tutta l’Italia in zona rossa i sabati e le domeniche che resteranno fino alla fine dell’anno e aggiungendo il 24 e il 31 dicembre ai tre giorni di blocco già previsto. Zona rossa significa di sicuro la chiusura nei giorni festivi e prefestivi di tutte le attività commerciali e limitazioni (ancora da definire) degli spostamenti dei cittadini, che peraltro avrebbero meno motivi di andare in giro.

 

A provocare l’ennesima giravolta dell’esecutivo italiano è stata la scelta della linea dura fatta da Angela Merkel in Germania dopo avere contato per qualche giorno la metà circa dei morti che ci sono in Italia. Là per le prossime settimane ci sarà un lockdown assai simile a quello che in Italia si visse a marzo e aprile: chiuse tutte le attività commerciali meno quelle essenziali (alimentari e farmacie in testa), le scuole che funzioneranno tutte con la didattica a distanza, le attività lavorative che potranno continuare in smart working. Non si vieterà però alla gente di uscire di casa e passeggiare, né ci saranno limitazioni pesanti agli spostamenti. 

Se lo fa la Germania, possiamo farlo anche noi debbono essersi detti a Palazzo Chigi e dintorni, e così le saracinesche hanno iniziato ad abbassarsi. Vedremo oggi i particolari delle decisioni, che sono state motivate in maniera ufficiosa con le immagini della gente che in massa affollava le strade dello shopping nelle grandi città. Ministri e leader della maggioranza sono scandalizzati e perfino stupiti di questo, ma è incredibile che sia così. Siamo alla vigilia del Natale, se si può andare a fare qualche acquisto per i pochi familiari che è consentito vedere in quei giorni, perché mai la gente non dovrebbe usare il sabato e la domenica per questo motivo? Si sono chiusi i centri commerciali, quindi si va nelle strade dello shopping. Con le nuove regole però nei negozi e perfino nei grandi magazzini che prima sono stati chiusi e ora riaperti si entra pochi alla volta, quindi si formano file in strada nell’attesa che si aggiungono a chi passeggia in cerca di altre vetrine. La folla era scontata, non una sorpresa dell’ultima ora presa a pretesto al solito per scaricare sulle spalle dei cittadini colpe che sono di chi dovrebbe governare e non sa farlo. I sindaci avevano il potere di ordinanza per chiudere strade troppo affollate, e non l’hanno usato. Quindi la gente era legittimamente in quelle strade e non c’è alcuna irresponsabilità morale nell’essersi ritagliati fra mille difficoltà un po’ di tempo nei giorni in cui si lavora per acquistare un pensiero a qualche familiare. 

 

Se ora si vuole seguire all’improvviso l’esempio della Merkel lo si faccia fino in fondo. Il suo ministro dell’Economia nel momento in cui è stato annunciato il lockdown ha immediatamente parlato ai tedeschi e annunciato che «le attività che saranno costrette a chiudere potranno chiedere e ottenere il rimborso fino a un massimo del 90% dei costi fissi, con un tetto di 500 mila euro al mese». Parole mai sentite in Italia e cifre incomparabili con quella caricatura partorita da palazzo Chigi che ha il nome fantasioso di «ristoro». Vogliamo scimmiottare la signora Merkel? Suggerisco una buona idea che lei ha avuto mentre qui nessuno ci ha pensato: un divieto serio di vendita di qualsiasi «botto» o «fuoco» di fine anno, con pene severissime sia per chi trasgredisce la norma offrendo, sia per chi incautamente acquisti. Il 31 dicembre di molte città tedesche non ha molto da invidiare al cielo di Napoli in quella notte, perché anche loro impazziscono per fuochi di artificio e botti. Ma alla Merkel è bastato spiegare ai suoi cittadini che in questa situazione non ci si può permettere feriti anche lievi da quelle esplosioni come accaduto tutti gli anni scorsi, perché i pronto soccorso e gli ospedali hanno ben altre emergenze. La Germania sembra il Paradiso terrestre sulla organizzazione della Sanità rispetto all’Italia, eppure si è posta questo problema e i cittadini l’hanno capito al volo. A qualcuno dei nostri geniali ministri è venuta mai in mente questa ovvia esigenza? Manco per sogno. Per un motivo semplice: non sanno governare l’Italia e quindi non sanno mai che pesci prendere nell’emergenza pandemica. Decidono cose a capocchia, e poi l’esatto opposto.

 

A Palazzo Chigi e dintorni interessa solo l’immagine personale del premier e dei suoi collaboratori, nulla del bene degli italiani. Da giorni cercano di spingere solo l’operazione cashback nella speranza di comprarsi con una manciata di euro il consenso dei cittadini. Mentre l’altro genio della compagnia di giro, Domenico Arcuri, era troppo impegnato a fare disegnare primule e tende a forme di fiore per il marketing dell’operazione vaccini. Siamo in mani così, ed è un dramma.
 

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