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Dpcm Natale, piccoli comuni in rivolta contro Conte

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Piccoli comuni in rivolta contro il Dpcm Natale di Giuseppe Conte. Perché rinchiudere gli anziani in comuni di poche centinaia di abitanti se i figli vivono in un altro territorio che dista solo una manciata di chilometri? Per questo molti sindaci, come quello di Cittareale, in provincia di Rieti, chiedono di rivedere tutto l'impianto del Dpcm. L'obiettivo è quello di rendere le norme più equilibrate.

«Accomunare un piccolo comune come quello di Cittareale con quello di Roma forse non è molto equilibrato - dichiara Francesco Nelli, sindaco di Cittareale - sarebbe stato più opportuno cercare di ragionare anche per grandi numeri. Vedo molto complicato parlare di assembramento in un comune di 450 abitanti e, quindi, questo aspetto del DPCM credo vada rivisto, e chiedo al Governo di farlo. Veniamo dal sisma del 2016 e stavamo rialzando la testa, poi è arrivato il Covid. Chiudono all'interno dei comuni le persone e nel nostro caso penso agli anziani che passeranno il Natale da soli, perché i figli magari vivono nel comune accanto che dista cinque chilometri. Mi auguro che se rimarranno le norme attuali, nei piccoli comuni verrà usato il buon senso nei controlli. Capisco che per il Governo e il Presidente del Consiglio il momento è sicuramente complicato ma spero che possa prevalere il buon senso e l'equilibrio. In questo momento per evitare una terza ondata credo che queste doti debbano essere presenti soprattutto tra i cittadini che devono capire quali sono gli accorgimenti da mettere in atto. In ogni caso è chiaro che fare un DPCM che paragona un comune montano come il nostro con pochissimi abitanti ad una grande città come può essere Roma e Milano, rimane un tema dove mi auguro che venga fatta chiarezza. Altro aspetto molto importante è quello delle agevolazioni fiscali per i comuni del cratere, che al momento finiscono il 31 dicembre di quest'anno, come anche la moratoria sui mutui. Lo ha chiesto anche il Commissario al Sisma Legnini: sarebbe opportuno una proroga fino alla fine dello stato di emergenza del sisma, a sua volta già prorogato al 31 dicembre 2021». 

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