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A un passo da Stalingrado. Il centrodestra sfratta Conte

Leonardo Ventura
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È la madre di tutte le battaglie politiche quella che si gioca in Toscana nel round elettorale di domenica prossima. In ballo non c’è solo la poltrona di presidente della Regione, non solo Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, contro Susanna Ceccardi, scelta dal centrodestra per tentare la prima storica affermazione in Toscana. La posta in gioco, infatti, anche se nessuno lo ammette apertamente, è la tenuta del governo Conte bis.

Così ieri sul palco di piazza della Repubblica a Firenze è salito tutto lo stato maggiore del centrodestra: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani a sostenere Susanna Ceccardi per un voto che va ben oltre i confini del Granducato. «Aspettiamo questo cambiamento da 50 anni ed è davvero a portata di mano. Loro si sono svegliati tardi, andiamo a vincere», ha detto Susanna Ceccardi raccogliendo l’ovazione del migliaio di simpatizzanti del centrodestra che sventolavano bandiere tricolori e del Granducato di Toscana. Giorgia Meloni ha aggiunto: «Non abbiate paura di cambiare, provate qualcosa di nuovo e una donna, Susanna Ceccardi. Oggi il nervosismo della sinistra racconta che siamo in partita perché noi abbiamo parlato dei problemi dei cittadini di questo territorio, perché abbiamo spiegato che qui con un adeguato sviluppo infrastrutturale, sostenendo le aziende, sostenendo le famiglie e i tanti distretti industriali strategici di cui questa regione dispone, aiutando il turismo e tanto altro, si può migliorare la condizione di una Toscana dove la sinistra era talmente abituata a vincere sempre tanto da aver scelto a un certo punto di smettere di governarla».

 

Salvini, che in questi ultimi giorni di campagna elettorale ha mantenuto toni pacati, dal canto suo ha assicurato: «Noi non vogliamo imporre modelli in Toscana. qui il modello è solo toscano. Qualcun altro va a cercare nemici che non ci sono». E ha rivolto un appello ai suoi sostenitori: «In questi due giorni vi chiedo di portare in giro questa voglia di bellezza e di cultura, lasciamo ad altri la rabbia e l’insulto» e «come diceva Oriana Fallaci, domenica e lunedì, ci sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare un obbligo».

L’immagine di una coalizione compatta e concentrata sull’obiettivo, rilanciata anche da Tajani e da Silvio Berlusconi, che si è collegato telefonicamente con la piazza. «È una campagna elettorale che ci porterà per la prima volta nella storia a governare una roccaforte rossa come la Toscana, che conoscerà finalmente il cambiamento con una persona molto preparata come Susanna Ceccardi - ha detto il cavaliere - La nostra è una coalizione fortemente unita e vincerà in tutta Italia».

Il leader del Carroccio gli ha fatto eco. «Il centrodestra è unito in tutta Italia, dal Veneto alla Puglia. Le divisioni sono in casa altrui, fra Renzi, Zingaretti, Di Maio, Grillo». Una coalizione «compatta di persone che stanno insieme per scelta e non per interesse e non per difendere poltrone», l’ha definita Giorgia Meloni. Obiettivo la Toscana e non il governo, almeno nell’immediato, ha ribadito Salvini. «Non lego le sorti del governo al voto concreto e pragmatico che è quello per le Regioni», ha affermato. Ma il voto della Toscana e delle altre regioni, secondo la presidente di Fratelli d’Italia, potrebbe indurre il presidente della Repubblica a fare delle valutazioni. «Io non ho la presunzione di spiegare al presidente della Repubblica un lavoro che non è il mio ma il suo - ha detto Meloni - Io mi limito a ricordare che non è vera questa cosa che si racconta secondo la quale il presidente della Repubblica sarebbe un banale acritico notaio delle maggioranze parlamentari. Non è così, esiste nel nostro ordinamento l’istituto dello scioglimento anticipato delle Camere proprio come strumento del quale possa disporre nel momento nel quale dovesse ravvisare che c’è troppa distanza tra quello che vuole la gente e quello che accade nel Palazzo. Vediamo il responso lunedì, ma penso che se ci fosse una vittoria schiacciante del centrodestra una valutazione sarebbe possibile». 
 

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