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Conte si è perso 100 milioni. Nel decreto Rilancio l'ennesima figuraccia

Paolo Zappitelli
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Ancora una figuraccia. L’ennesima del governo Conte. Ieri pomeriggio è arrivato alla Camera il dl Rilancio, dopo essere stato discusso e approvato in commissione Bilancio. Solo che i tecnici di Montecitorio, quando lo hanno esaminato, si sono accorti che non c’erano le coperture finanziarie per una serie di emendamenti ai quali il governo aveva dato il via libera. In pratica mancavano 100 milioni. Così niente esame in aula e il testo è stato rimandato in commissione per un nuovo esame. Solo che il tempo per l’approvazione è sempre più stretto visto che il decreto scade il 18 luglio e che l’«approdo» in aula era già slittato di qualche giorno proprio per trovare un accordo sui vari provvedimenti.

 

Alla fine il decreto tornerà in aula stamattina. «Essendo pervenuta una dettagliata nota della Ragioneria sulle modifiche al dl Rilancio - ha spiegato Luigi Marattin, deputato di Italia Viva e relatore del provvedimento - al fine di organizzare meglio i lavori, chiediamo la convocazione domani mattina alle 10 dell’aula in modo da poter riunire il comitato dei 9 prima delle 10 e distribuire a tutti a nota». I provvedimenti senza copertura sarebbero le misure per la sospensione dei mutui delle Regioni speciali, il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno e nelle Regioni colpite dagli eventi sismici degli anni 2016 e 2017. 

L’errore del governo ha comunque scatenato le reazioni dell’opposizione: «Non conoscono neppure quanti soldi andranno spesi...

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