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Il mondo alla rovescia di Conte. Respinge i turisti e prende gli immigrati

In Sicilia c'è una crescita esponenziale di sbarchi che danneggia la ripresa ricettiva

Andrea Amata
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Il governo osserva, con impotenza colpevole, al disfacimento del comparto turistico. Anzi, l'azione del premier Conte e del ministro Lamorgese è in patente contraddizione con gli stimoli necessari a rilanciare il turismo, perché stanno, con imprudente lassismo, agevolando uno dei principali deterrenti alla domanda turistica. La crescita esponenziale degli sbarchi, che hanno ripreso ad assediare la Sicilia, rappresenta un fattore inibitorio aggravato dalla presenza di clandestini positivi al coronavirus.

La scelta della Lamorgese di dislocare gli immigrati infetti, sbarcati dalla Mare Jonio, nella località di Noto, che attrae migliaia di visitatori per le sue eccellenze architettoniche barocche, è indicativa di una strategia masochista che penalizza l'economia siciliana e ne mette in pericolo l'integrità sanitaria. Se devi isolare l'equipaggio per esigenze di protocollo obbligatorio lo destini in luoghi anonimi, garantendo tutti i servizi di assistenza, che non sono esposti alle ripercussioni economiche nel già pregiudicato settore turistico. 

 

La Sicilia è stata fra le regioni meno colpite dal morbo e l'emancipazione dagli effetti nocivi del virus può far convogliare in sicurezza un flusso consistente di visitatori che è fondamentale per la ripresa dei consumi e per l'indotto economico territoriale. I cittadini italiani hanno osservato con grandi sacrifici le prescrizioni per contenere il Covid, ma il governo rischia di vanificare lo sforzo collettivo adempiuto favorendo l'importazione del virus dal nord Africa con la proliferazione degli sbarchi, finora aumentati del 160% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il governatore siciliano, Nello Musumeci, aveva suggerito che i contagiati sbarcati ad Augusta fossero ospitati su una nave in rada, ma per carenza di strutture da ormeggiare si è preferito adottare la scelta rischiosa della terraferma con impatti negativi sulla comunicazione, che potrebbe persuadere i turisti che la promiscuità renda la Sicilia insicura nel tracciamento sanitario dei migranti. 


Nei giorni scorsi sono stati respinti alcuni cittadini americani giunti con un jet privato in Sardegna, nonostante fossero negativi al microbo malefico, rinunciando alla loro prosperità economica per eccesso di prevenzione, mentre tolleriamo l'arrivo dei clandestini, per giunta contagiati, infierendo sulla sostenibilità turistica delle località inondate dagli immigrati. Il mondo alla rovescia del governo Conte che effettua i respingimenti sui turisti paganti per attrarre il flusso immigratorio, a spese degli italiani, con il rischio di propagare focolai epidemici. 

 

Il governo non sia indifferente al grido di allarme che proviene dagli operatori turistici, ma contribuisca a sviluppare una concreta prospettiva di rilancio dell'intero settore, evitando che si diffonda una crisi economica di dimensioni pandemiche con effetti devastanti sulla tenuta sociale del Paese. La difesa dei confini, mai come in questa fase, rappresenta un imperativo a cui non possiamo sottrarci per preservare la sicurezza sanitaria e sociale del Paese. Diversamente, saremo vittime del fallimentare modello boldriniano che eleva il migrante ad «avanguardia della globalizzazione che ci offre uno stile di vita da emulare» (sic!).
 

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