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Imprese furiose, immigranti incatenati: che calvario gli Stati generali di Conte

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Se doveva essere un'autocelebrazione, la kermesse degli Stati generali sta fallendo l'obiettivo. E oggi Giuseppe Conte ha dovuto sopportare, oltre alle ennesime accuse degli industriali di essersi presentato solo con un "libro dei sogni" e niente di concreto, anche la plateale protesta del sindacalista degli immigrati Aboubakar Soumahoro.

Terzo giorno di confronto tra il Governo e i rappresentanti delle forze produttive del Paese a villa Pamphili con un colpo di scena: il sindacalista e attivista dei diritti dei braccianti, Aboubakar Soumahoro, si è incatenato davanti alla Villa in segno di protesta contro il Governo.

A pochi metri, nella storica residenza, si sono seduti al tavolo con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i rappresentanti del commercio, dell’artigianato, della piccola e media impresa, del terziario, fino alla chiusura con Abi e Ania. Il premier è partito dagli ultimi dati Istat, relativi al commercio al dettaglio che «restituiscono - ha detto - un’immagine molto preoccupante. Nel trimestre febbraio-aprile, il calo complessivo è del 15,8%: si tratta di variazioni negative che abbiamo difficilmente sperimentato negli ultimi decenni».

Nonostante il quadro post emergenza sanitaria, che ha consegnato un Paese in sofferenza economica, il premier sprona i partecipanti agli Stati Generali dell’Economia, a guardare avanti. «Dobbiamo assolutamente affermare - ha detto Conte - una "nuova normalità" per il Paese. Una normalità che deve prevedere dei tassi di crescita economica e di sviluppo sostenibile sociale per il Paese ben più elevati rispetto al passato«.

Al tavolo con le associazioni di categoria Conte ha ricordato tutte le misure messe in campo dal Governo: 80 miliardi, più le garanzie per la liquidità, le moratorie sui finanziamenti di famiglie e imprese, le moratorie e le garanzie poste sui crediti delle imprese attraverso il Fondo centrale di garanzia Pmi e le garanzie rilasciate da Sace. E ancora la sospensione di molti pagamenti fiscali e contributivi, l’esenzione dal versamento della prima rata Irap, il contributo a fondo perduto per i soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo. In discussione, ora, c’è il progetto di piano di rilancio. «Un documento che - ha ricordato il presidente del Consiglio - sotto una serie di obiettivi politici di grande respiro, individua delle linee di intervento articolati in singoli interventi per un totale di 187 progetti. Un documento aperto a suggerimenti, proposte, pareri».

Sulle proposte è intervenuto il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti: «Dobbiamo utilizzare tutte le risorse europee, senza preconcetti, per realizzare le riforme necessarie, da un lato, a recuperare ritardi, inefficienze e diseconomie esterne alle imprese e, dall’altro, a valorizzare il nostro tessuto produttivo, di cui la piccola impresa di territorio è il punto di forza».

Per Confesercenti, invece, si devono istituire Zone franche del turismo che prevedano fiscalità di vantaggio per visitatori stranieri ed imprese. «In Italia - ha detto la presidente Patrizia De Luise - ci sono 71 Comuni che registravano, prima della crisi, oltre 500mila pernottamenti di turisti stranieri all’anno e che sono a nostro avviso candidabili ad ottenere lo status di zona franca del turismo. Dobbiamo anche spingere il rinnovamento delle strutture ricettive con la revisione del tax credit».

Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli occorre fare in fretta. «Queste giornate di confronto - ha aggiunto - sulle scelte, sulle regole, sulle politiche per far crescere di più e meglio il Paese, si devono tradurre rapidamente in risultati concreti perchè le imprese vivono purtroppo ancora in emergenza. Servono risposte urgenti soprattutto su crisi di liquidità, estensione delle moratorie fiscali, eccesso di burocrazia, riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro».

Il premier Conte ha parlato anche di Recovery Fund. «Presenteremo a settembre un piano specifico di Recovery italiano, dovremo selezionare alcuni investimenti specifici che entreranno in questo progetto finanziato dall’Europa - ha annunciato -. Abbiamo la possibilità di chiedere investimenti per la strumentazione, non vogliamo penalizzare nessuno, piuttosto incentivi quindi ai pagamenti digitali che penalizzazioni nel caso in cui non ci si adegui ai pagamenti digitali». A fine giornata Conte ha poi ricevuto il sindacalista Soumahoro che ha chiesto «fatti concreti, non più parole».

Nel frattempo, Confintesa aveva definito gelidamente l'operato del premier: "Ieri abbiamo visto e ascoltato l’esposizione del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sullo Stato che vorremmo tutti e Confintesa si dichiara anche d’accordo con Conte sui contenuti della sua relazione. Peccato che non ci siano risorse nè risorse finanziarie nè volontà politica per realizzare il libro dei sogni illustrato alle organizzazioni sindacali dal Premier". Gioco, partita, incontro.

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