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Il 25 aprile di La Russa: diventi la giornata di tutti i caduti, anche del coronavirus

Il senatore di Fratelli d'Italia propone di cantare la Canzone del Piave dai balconi. E il centrosinistra si infuria

Davide Di Santo
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Il 25 aprile diventi una giornata per ricordare le vittime del Coronavirus e i caduti di tutte le guerre. La proposta di Ignazio La Russa, Edoardo Sylos Labini e parlamentari di Fratelli d'Italia di trasformare la festa della Liberazione è destinata a fare discutere. "Questa mattina, con una diretta Facebook insieme a Edoardo Sylos Labini e ad alcuni parlamentari abbiamo avanzato una proposta rivolta a tutti, senza distinzioni politiche e culturali: da quest'anno il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid-19 che speriamo cessino proprio in aprile", afferma La Russa, senatore di Fratelli d'Italia e vicepresidente del Senato, sui suoi canali social. "Sarebbe il modo migliore per ripartire in una Italia finalmente capace, dopo 75 anni da quel lontano 1945, di privilegiare ciò che ci unisce e che ci rende tutti orgogliosi di essere italiani. Nel ricordo dei caduti, chi vorrà, sabato prossimo potrà listare a lutto un tricolore e cantare la canzone del Piave che da sempre le Forze armate dedicano ai caduti di ogni guerra", spiega La Russa. Leggi anche: Primo Maggio, il coronavirus non ferma il Concertone. Trasloca tutto in tv  Isabella Rauti argomenta: "Purtroppo l'Anpi ha già deciso che si canti dai balconi Bella ciao secondo  la logica divisiva degli ultimi 75 anni. Possiamo essere d'accordo sul loro slogan 'io resto libero' e sui 3 nemici indicati da combattere: le disuguaglianze sociali, il riscaldamento climatico, e l'emergenza sanitaria, ma bisogna rendersi conto che ci sono date e canzoni divisive, come appunto Bella ciao. Credo che tutti, anche alla luce della tragedia che stiamo vivendo, dovrebbero fare uno sforzo e trovare un punto d'incontro in occasione di questo 25 aprile, ricordando i caduti di tutte le guerre, nessuno escluso. E il Piave credo sia un simbolo per tutti". D'accordo con l'iniziativa anche Daniela Santanchè perché "mai come in questo momento di grande sofferenza abbiamo bisogno di essere liberati. Stiamo combattendo una guerra non con le armi ma con le medicine e siamo in un'economia di guerra e quindi è giusto che il 25 aprile sia la data per ricordare tutti i morti. Non solo di una parte, in una logica di contrapposizione e scontro, mettendo al centro un simbolo che non può che unire quale il tricolore". Il titolo dell'iniziativa è "Noi cantiamo la canzone del Piave", prevista per sabato 25 aprile alle ore 12 e rivolta a tutti, senza distinzioni politiche e cultura: "Sarebbe bello se questa idea si potesse realizzare. Non ho mai festeggiato il 25 aprile - spiega Paola Frassinetti - che ho vissuto sempre come giornata di odio e divisione. Anzi sarebbe auspicabile se diventasse patrimonio di tutti, senza dividere gli italiani in una parte sbagliata e una giusta. Anche se le forti recrudescenze degli ultimi tempi mi fanno dubitare che si possa uscire da questa logica di scontro. Penso al sindaco di Milano Sala che si è rifiutato di rendere omaggio ai caduti del Campo 10. Ecco, mi auguro che si possa sostituire il Piave a Bella ciao, ma vedendo questi segnali nutro seri dubbi".  Prevedibile la reazione del centrosinistra: "È davvero inaccettabile ed indecente che La Russa voglia strumentalizzare il dramma del Coronavirus per attaccare il 25 aprile. La liberazione dal fascismo e dal nazismo è la festa di tutti gli italiani. Nell'antifascismo e nella Resistenza ci sono le radici della nostra democrazia e della nostra Costituzione", afferma Andrea De Maria, deputato del Pd e segretario di presidenza della Camera. Sui social si è scatenata la contraerea degli antifascisti che su Twitter hanno fatto schizzare l'hashtag #LaRussa ai vertici delle tendenze del giorno. 

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