Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Conte rivendica il diritto di attaccare l'opposizione a reti unificate

Palazzo Chigi sugli attacchi a Salvini e Meloni: giusto smentire le fake news sul Mes per "senso di comunità"

Davide Di Santo
  • a
  • a
  • a

Palazzo Chigi rivendica il diritto di attaccare l'opposizione nel corso di una conferenza stampa su un decreto che influenza la vita di oltre sessanta milioni di italiani e per questo trasmessa in diretta dai più importanti canali tv. Lo si evince da una lunga nota dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi che rivendica tra l'altro la facoltà del premier Giuseppe Conte di smentire quelle che definisce "vere e proprie fake news" per l'urgenza di difendere, così si legge nel comunicato, il "senso di comunità". E attacca anche testate e giornalisti che hanno osato esprimere "la singolare opinione" che non si attaccano gli avversari politici durante una comunicazione istituzionale. Il riferimento, naturalmente, è agli attacchi a Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la diretta del 10 aprile, quella del prolungamento del lockdown per il coronavirus, e le critiche per lo sfogo del premier fuori luogo in un contesto istituzionale come sottolineato, tra gli altri, dal nostro giornale e dal direttore del Tg di La7 Enrico Mentana.  Per approfondire leggi anche: Pasticcio Mes, il premier Conte a reti unificate contro l'opposizione Così scrive l'ufficio stampa di Palazzo Chigi: "Alla luce del dibattito che sistematicamente si crea intorno alle conferenze stampa del Presidente del Consiglio, riteniamo doveroso fare alcune precisazioni: 1. Non c'è stata alcuna Conferenza Stampa a reti unificate. Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente. 2. tutti gli interventi del Presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione. Sin dall'inizio del primo mandato del Presidente Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali. Lo stesso è avvenuto in occasione delle dichiarazioni alla stampa di sabato 21 marzo (per le quali alcuni hanno parlato, del tutto impropriamente, di ‘diretta facebook‘) e della conferenza stampa di venerdì 10 aprile (per la quale alcuni, anche qui del tutto impropriamente, hanno parlato di “discorso alla nazione a reti unificate”)". Poi si arriva alla serata incriminata. "In particolare il 10 aprile il Presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa, come tante altre volte avvenuto in queste settimane. E come ogni volta ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull'emergenza coronavirus quanto sul Mes. Nell'occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il “senso di comunità”, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza. In conclusione, anche questa volta non c'è stata richiesta, da parte della Presidenza del Consiglio, di trasmettere un discorso alla nazione a reti unificate", si legge nella nota. "La decisione di trasmettere o meno le conferenze stampa del Presidente del Consiglio spetterà - come è sempre stato - sempre e solo ai responsabili delle singole testate giornalistiche. Questi ultimi sono anche liberi di sostenere la singolare opinione secondo cui il Presidente del Consiglio non dovrebbe smentire fake news e calunnie nel corso di una conferenza stampa rivolta al Paese, nè dovrebbe parlare di un tema rilevante e di interesse generale come il Mes. Facciamo notare, infine, che Conte non avrebbe potuto evitare di affrontare il tema del Mes e chiarire le relative fakenews veicolate dell'opposizione, visto che questo tema è poi stato oggetto delle domande poste dai giornalisti. A conferma del fatto che si tratta di argomento di interesse generale", scrive l'ufficio stampa del capo del governo. Omettendo il fatto che la trasmissione a reti pressoché unificate era dettata dall'urgenza delle misure necessarie per l'uscita dall'emergenza del Coronavirus, non da personali esigenze politiche. 

Dai blog