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Mes, Giuseppe Conte è salvo per ora. Matteo Salvini: è peggio di Monti

Il Senato approva la risoluzione. Ribelli M5s, l'esecutivo perde pezzi

Davide Di Santo
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L'Avvocato del popolo come il Professore. "Lo dico alla copia distratta del presidente Monti: noi non abbiamo progetti di far uscire l'Italia dall'Europa, vogliamo solo difendere il lavoro degli italiani": così Matteo Salvini nelle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni dopo le comunicazioni di Giuseppe Conte al Senato sul Mes.  Leggi anche: Sos Mes, abbiamo un buco. Gualtieri pago io Nel corso del suo intervento a Palazzo madama, il segretario leghista si è poi rivolto più volte al presidente del Consiglio, presente in Aula, chiamandolo "copia sbiadita" del presidente Mario Monti.  "La sinistra, una volta e giustamente era nelle piazze, in mezzo al popolo - ha aggiunto il leader del Carroccio -. Adesso probabilmente preferiscono i Consigli di amministrazione delle banche ai consigli di fabbrica". Alla fine è arrivato anche da palazzo Madama, dopo quello di Montecitorio, il via libera alla risoluzione presentata dalla maggioranza sulle comunicazioni di Conte sul Meccanismo europeo di stabilità ed in vista del Consiglio Ue di domani e dopodomani a Bruxelles. 164 sì, 122 no e due astenuti - questo il responso dell'emiciclo - mentre sono state respinte le risoluzioni delle opposizioni. Pesa eccome la fronda all'interno del Movimento 5 stelle: ben quattro senatori pentastellati - Gianluigi Paragone, Stefano Lucidi, Francesco Urraro ed Ugo Grassi - hanno votato infatti no al testo della maggioranza, in dissenso con il proprio gruppo parlamentare. Una mossa che ha già incassato il beneplacito di Matteo Salvini  l'ira di Luigi Di Maio che parla di "mercato delle vacche".  Il premier intanto ha detto di non temere "ripercussioni" sul governo dopo l'ennesima giornata di tensione per una maggioranza sempre più traballante.

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