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Caos in Cda Rai, il centrodestraattacca Report su "Moscopoli"

Sigfrido Ranucci, direttore e conduttore di

I consiglieri Rossi e De Blasio: "Violata la par condicio". Ma Ranucci: "Abbiamo contattato tre volte Salvini per una replica, non ha risposto"

Carlantonio Solimene
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Esplode un nuovo caso politico in Rai. Dopo le polemiche per il "monologo" del premier Conte in prima serata su Rai 1 con pessimi risultati di share (7%), stavolta tocca alla trasmissione Report finire sotto accusa. Nel corso del Cda della Rai, infatti, i consiglieri di area centrodestra Igor De Blasio (in quota Lega) e Gianpaolo Rossi (Fratelli d'Italia) hanno chiesto all'amministratore delegato dell'azienda Fabrizio Salini di verificare se nel corso della trasmissione sia stata in qualche modo violata la par condicio, in vigore per l'ormai imminente voto per le Regionali in Umbria. Il caso è esploso perché nell'ultima puntata di Report è stata mandata in onda un'inchiesta sulla cosiddetta "Moscopoli", la vicenda dell'ex portavoce di Salvini, Gianluca Savoini, scoperto a chiedere a oligarchi russi una presunta mazzetta milionaria per il Carroccio. "La puntata di Report su Moscopoli, tre giorni prima delle elezioni in Umbria, è apertamente finalizzata al condizionamento del dibattito politico e questo il servizio pubblico non può farlo" ha accusato Rossi. Che si sarebbe lamentato sostanzialmente della tempistica, sottolineando come sarebbe stato ben diverso, e non eccepibile, se la stessa puntata fosse andata in onda una settimana dopo il voto in Umbria. In questo secondo caso la scelta di Report, secondo Rossi, sarebbe rientrata nell'ambito della legittima libertà d'informazione. Di parere opposto gli altri consiglieri d'amministrazione come Rita Borioni (area Pd) e Riccardo Laganà (eletto dai dipendenti). Le forze di maggioranza si schierano a difesa del programma di approfondimento giornalistico. "Attaccare in questo modo la libertà di informazione e la libertà di inchiesta è un attacco all'articolo 21 della Costituzione che lascia veramente senza parole. La mia solidarietà a tutti i giornalisti della Rai e a Report" scrive in una nota il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, Primo Di Nicola, del MoVimento 5 Stelle. Il Pd, invece, affronta il tema dell'inchiesta di Report: "Sconcerta che di fronte ad accuse così gravi, Matteo Salvini continui a scappare senza dare alcuna risposta. Dall'ex vice presidente del Consiglio ed ex ministro degli Interni, pretendiamo risposte serie e circostanziate, non sorrisini e fughe in macchina" commenta Michele Bordo, vice capogruppo dem alla Camera, primo firmatario di un'interrogazione sulla questione insieme ai colleghi Emanuele Fiano e Lia Quartapelle. Intanto, interpellato dall'Huffington Post per un commento, il direttore di "Report" Sigfrido Ranucci ha affermato che “per ben tre volte abbiamo contattato invano Salvini, invitandolo a dire la sua sul materiale che avevamo raccolto”.

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