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Salvini cita il Mussolini. Pd fuori di testa

"Tanti nemici, tanto onore", il ministro ribatte alle accuse di seminare odio. "Il pericolo? I 700 reati al giorno degli immigrati". Ma i dem gridano all'Uomo Nero

Dario Martini
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Ci risiamo. La campagna elettorale sembra non essere mai passata. Il nemico della sinistra è sempre lui: Mussolini. Che però, un secolo dopo, veste i panni di Matteo Salvini. E bastata una frase su Twitter per scatenare il pandemonio. «Tanti nemici, tanto onore», ha scritto il ministro dell' Interno sopra un fotomontaggio che lo ritrae dietro al mirino di un fucile.  «Quella frase è del Duce», hanno subito denunciato dal Pd e da Liberi e Uguali. «Servono pubbliche scuse», «deve subito chiarire in Parlamento», «il pericolo antidemocratico è più attuale che mai». C'è addirittura chi ha voluto leggere un messaggio subliminale nella frase di Salvini, il quale avrebbe usato quelle parole per ingraziarsi l' estrema destra proprio nel giorno del 135° anniversario della nascita di Mussolini. Ma torniamo un attimo indietro. Perché il vicepremier ha utilizzato quelle parole? Salvini non voleva far altro che ricordare il tiro al bersaglio di cui è oggetto negli ultimi giorni, quando ad accusarlo ci si sono messi anche i giornali cattolici, da Famiglia Cristiana e Avvenire. Lo hanno accusato di andare contro al Vangelo perché i migranti vanno accolti senza se e senza ma. Lo hanno "crocifisso" perché i rom, seppur abusivi, non vanno mai sgomberati. Adesso è ritenuto colpevole anche di seminare «odio razziale»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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