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«Torniamo al marxismo-leninismo»

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«C'è bisogno di cambiare il sistema. Noi proponiamo di uscire dall'Unione europea, senza pagare il debito. Di nazionalizzare le banche e le grandi imprese come la Fiat». Marco Rizzo, ex deputato,...

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«C'è bisogno di cambiare il sistema. Noi proponiamo di uscire dall'Unione europea, senza pagare il debito. Di nazionalizzare le banche e le grandi imprese come la Fiat». Marco Rizzo, ex deputato, rilancia così il Partito comunista, la cui rinascita è stata ufficializzata ieri mattina a Roma. «Siamo per il ritorno all'ideologia» marxista-leninista, ha precisato Marco Rizzo, spiegando di voler lavorare «in continuità con la Rivoluzione d'ottobre. E con l'Unione sovietica, dove il socialismo è fallito dopo l'avvento di Krusciov». Ma, puntualizza, nessuna alleanza con il Pd, «uno dei bastioni del capitalismo moderno». Non si tratta, però, di nostalgia, tiene a precisare Rizzo, che è stato confermato alla guida del partito: «Le idee legate alla parola comunismo sono più che valide, non è il socialismo che è fallito, ma la sua revisione. Non ci sono più margini oggi per i riformismi e anche il ceto medio che a causa della crisi si sta gradualmente proletarizzando, può vedere in una nuova sinistra comunista una via d'uscita». La piattaforma programmatica è un attacco frontale al capitalismo: espropriazione e nazionalizzazione delle grandi imprese. La Fiat, per esempio, «più volte pagata dai contribuenti e per decenni, va affidata ai lavoratori e gestita dai lavoratori». E anche le grandi banche devono finire allo Stato.

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