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Il sogno era un ospedale per i bambini

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Unospaccato inedito dell'ufficiale morto arriva dal racconto dell'amico e farmacista Anselmo Rotondo. Un racconto commosso, tratteggiato dal dolore. Ma soprattutto dalla voglia di Cristiano Congiu di realizzare un sogno. «Aveva un desiderio, un desiderio nobile che aveva confessato a pochi ma che sperava di far avverare presto. Costruire un ospedale per i bimbi colpiti dalle bombe, per le vittime innocenti costrette a portare i segni dell'orrore per tutta la vita. Segni e ferite che voleva rendere più leggeri, quasi uno scherzo dei grandi», dice Rotondo. Stava lavorando alla realizzazione di questo ospedale e alla fine del mese giugno avrebbe avuto i primi contatti con le case farmaceutiche per le attrezzature mediche. Non solo l'investigatore capace di combattere la camorra o tenere banco nel sistema di sicurezza alle Olimpiadi di Atlanta, o addirittura infiltrarsi nella malavita per sradicare i traffici di droga. No. Non solo questo. Il tenente colonnello Cristiano Congiu era anche capace di chiedere aiuto «per rendere meno atroce la vita ai bambini afgani».

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