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Bossi: "Iva e Irpef ai Comuni"

Po, Bossi, Calderoli e Cota celebrano il rito dell'ampolla

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Se il premier Silvio Berlusconi passerà l'estate a mettere ordine nel Pdl, Umberto Bossi non farà vacanze per «chiudere la partita» del federalismo. La mossa decisiva tentata dal Senatùr, è quella che non ti aspetti. «Nelle casse dei nostri Comuni potrebbero girare l'Irpef e anche l'Iva», si sarebbe spinto a promettere il leader leghista due giorni fa durante la festa del Carroccio a Soncino. «Convincere Tremonti»: questo - secondo il quotidiano locale «La Provincia» di Cremona che ieri ha riportato la notizia - «l'obiettivo dell'estate». In effetti, in un momento di tensioni nel Pdl e tra governo e Regioni sulla manovra, non passa giorno in cui Bossi non garantisca che la Lega porterà a casa il federalismo, bandiera storica del Carroccio che giovedì dovrebbe incassare il primo ok del consiglio dei ministri al decreto sul fisco comunale. Ma al leader del Carroccio stanno a cuore anche gli enti locali tartassati dai tagli: «La Lega ha già portato a casa 15 miliardi per i Comuni, ma bisogna trovare l'accordo con Tremonti anche per Irpef e Iva e vedrete che ce la farò».   L'annuncio è di quelli impegnativi: insieme le due imposte valgono circa 270 miliardi di euro e sono i tributi più «pesanti» nel paniere delle entrate statali. Sui 408,9 miliardi di euro di gettito complessivo delle tasse, come risulta dai dati del 2009, Irpef e Iva contribuiscono praticamente per i due terzi. Immediata la reazione delle opposizioni: «Bossi c'è o ci fa?» si domanda ironicamente Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd. «Secondo la legge delega approvata in Parlamento, l'Iva è l'imposta che finanzierà il federalismo mentre l'Irpef è l'unica imposta redistributiva del nostro Paese e resterà nelle mani dello Stato centrale», ricorda il deputato Pd Francesco Boccia. Le parole del Senatùr mandano in fibrillazione anche la maggioranza. La Russa, coordinatore nazionale del Pdl, tenta la via della diplomazia: «Quando un alleato importante come Bossi fa una proposta, non si può certo fare spallucce, anche se si tratta di una proposta che può destare qualche perplessità come nel mio caso, ma che può avere per alcuni una sua ragionevolezza». Tocca al leghista Roberto Calderoli intervenire e correggere il tiro: «La solita tempesta in un bicchiere d'acqua. Poco fa, chiacchierando con Bossi, abbiamo riso insieme della sciocchezza sul federalismo secondo cui, l'Irpef e l'Iva sarebbero state destinate ai Comuni, quando invece, nel nostro progetto, questi tributi saranno parzialmente ad appannaggio delle regioni». Ma dal momento che la precisazione appare come una frenata sul federalismo, il ministro della Semplificazione scrive un'altra nota e si affida alla «prova tv». «È sufficiente - dice l'esponente leghista - andare sul sito ufficiale di TelePadania, dove è stato linkato il file audio del comizio di Umberto Bossi, per sentire benissimo il passaggio in cui viene spiegato che una parte dei suddetti tributi dovrà andare alle Regioni».  

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