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Casini: «Facciamo accordi con i presidenti non con le coalizioni»

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Nonho mai fatto ribaltoni e per la mia scelta ho perso il potere». Nessuna contraddizione, secondo Casini, nella scelta di appoggiare la candidata del Pdl in Lazio, Renata Polverini, e quella del Pd in Piemonte, Mercedes Bresso. «La Bonino (candidatasi in Lazio, ndr) - ha spiegato - è una persona ottima e a lungo è stata alleata con noi, ma dall'altra parte c'è una candidata come la Polverini». In Puglia, Casini ha spiegato che Nichi Vendola non rappresenta «la sintesi di una coalizione che vuole essere nuova» bensì una sorte di «riedizione» della coalizione del Governo Prodi in cui l'Udc «non ha mai creduto». Quanto al Piemonte, invece, continua il leader dell'Udc, «c'è la Bresso ma dall'altra parte c'è il "Dio Po" (il leghista capogruppo alla Camera Roberto Cota, ndr) e noi non accettiamo di sottometterci e inchinarci al "Dio Po". La Bresso ha fatto cose serie per quella regione». Le differenze sul piano etico? «Faremo un protocollo chiaro per spiegare che difenderemo i nostri valori». Una provocazione che Roberto Cota non ha ben digerito tanto che ha immediatamente risposto all'ex presidente della Camera: «Casini può dire quello che vuole: la gente pensa e valuta con la propria testa e non si fa prendere in giro da chi interpreta la politica come un semplice tentativo di gestire il potere». E continua: «Dice il proverbio "tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino..." e Casini ce lo lascerà. In Piemonte l'Udc scomparirà, perché quella che un tempo era la sua base, oggi è in rivolta. Ne vedremo presto delle belle».

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