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Maurizio Costanzo ricorda le ultime parole al telefono

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.Maurizio Costanzo si commuove al ricordo di Mike Bongiorno. Tanti aneddoti divertenti e tante esperienze lavorative affrontate insieme. Ora il repentino addio nel ricordo di una professionalità che lascerà il segno non solo nella storia della televisione ma, più in generale, nella storia della cultura italiana della seconda metà del Novecento. Maurizio Costanzo, qual è il suo ultimo ricordo di Mike Bongiorno? «Mi aveva chiamato al telefono soltanto venerdì scorso per ringraziarmi della mia partecipazione allo speciale ideato da Gigi Marzullo che Raiuno gli aveva dedicato». In quella telefonata che cosa le ha detto? «Mi ha detto: "sono felice, nella mia carriera non mi era mai capitato un così bell'omaggio. Mi sono perfino commosso". Dopo tanti incontri ed eventi comuni mi piace oggi ricordare Mike per questa telefonata». Le era sembrato felice anche per l'imminente debutto della sua nuova trasmissione su Sky? «Assolutamente sì. Mi ha detto: "sai, sapessi, a Milano, c'è un grattacielo...". Insomma, era felice come un bambino». Le aveva mai parlato dei suoi recenti problemi in tv? «Ultimamente era molto risentito perché dopo tanti anni si era trovato a non avere un rinnovo del contratto. Ne aveva sofferto molto. Per questo adesso era così felice». Si ricorda a quando risale il suo primo incontro con Bongiorno? «Si perde nella notte dei tempi. Fu a "Bontà loro". Nel lontano 1977». Che ruolo ha avuto Bongiorno nel debutto della televisione in Italia? «Più di lui non c'è nessuno che meriti il titolo di fondatore della televisione. La inaugurò nel '54 con il programma "Arrivi e partenze" e poi lanciò "Lascia o raddoppia?". Era l'essenza della televisione italiana, su questo non c'è dubbio». Cosa ricorda del passaggio alla tv privata? «Fu il primo a seguire Berlusconi a Telemilano, seguito da Vianello e Mondaini, Corrado e poi io». Quale sarà la sua eredità? «Di lui mi colpiva la sua grande professionalità. Che risiedeva nella sua capacità di costruire i suoi errori e le sue gaffes. Erano una costruzione volontaria, io ne ero fermamente convinto. Gliel'ho detto pure in faccia e non mi ha mai smentito. Era anche un maestro di comportamento». Che intende dire? «Molti entrano nello studio televisivo quando la sigla è già iniziata. Lui non lo ha mai fatto. Non lasciava nulla al caso e le assicuro che non è sempre così in questo ambiente». Qual è l'aneddoto che non dimenticherà mai? «Agli inizi del "Maurizio Costanzo Show" scrivevamo su una lavagna i buoni e i cattivi scelti dal pubblico. Una volta capitò che il suo nome fu inserito tra i cattivi. Mi chiamò subito e io smorzai i toni».

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