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Intercettazioni, il governo blinda il ddl

Angelino Alfano

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Il governo ha preannunciato il ricorso al voto di fiducia sul ddl intercettazioni. Lo ha annunciato il presidente di turno della Camera, Antonio Leone. L'esecutivo ha presentato un maxiemendamento che sostituisce l'intero testo del ddl e che è adesso al vaglio di ammissibilità da parte degli uffici di Montecitorio. La decisione è stata presa nel corso di una riunione di maggioranza che si è tenuta nel pomeriggio e a cui hanno preso parte, oltre al ministro della Giustizia Angelino Alfano, anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il ministro della semplificazione legislativa Roberto Calderoli, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, la presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno, i capigruppo della Lega e del Pdl Cota e Cicchitto e Niccolo' Ghedini. Al termine della riunione il ministro Alfano ha dichiarato che "il testo è quello dell'accordo di maggioranza" e che è stato apportato solo "un aggiustamento tecnico" proposto dallo stesso ministro della Giustizia. LE PROTESTE La decisione del governo ha scatenato le dure reazioni dell'opposizione. Per Lanfranco Tenaglia, responsabile giustizia del Partito democratico, l'intenzione di porre la fiducia sul decreto sulle intercettazioni "e' un pessimo segnale ed e' inaccettabile, in quanto il Parlamento viene espropriato completamente di ogni sua prerogativa". Per Felice Casson, capogruppo del Pd in commissione Giustizia, si chiude in questo modo "quel mercato dei voti di fiducia in Parlamento i cui capitoli precedenti hanno riguardato prima delle elezioni le tre votazioni sulla sicurezza, cosi' come aveva richiesto la Lega per evitare crisi della maggioranza". Il vicecapogruppo dell'Italia dei valori alla Camera, Antonio Borghesi, definisce la decisione di porre la fiducia al ddl intercettazioni "un pugno in faccia agli italiani". "A soli tre giorni da quando il popolo italiano ha espresso la sua mancanza di fiducia nei confronti del presidente del Consiglio - aggiunge Borghesi - egli la chiede con la solita mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento. Questo è inaccettabile".  

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