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Napolitano convoca Fini e Schifani

Giorgio Napolitano

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E così è stato, ieri Fini e Schifani sono saliti al Quirinale per un colloquio: è accaduto solo in poche occasioni in questa forma nella nuova legislatura. Il vertice è durato più di un'ora ed è stata una vera riunione di lavoro a cui hanno partecipato anche i tre segretari generali delle tre istituzioni. Stando a quanto riferiscono fonti parlamentari l'incontro è servito a fare il punto sui primi nove mesi dei lavori a Montecitorio e a Palazzo Madama. Ma è evidente che il punto centrale sono stati i decreti d'urgenza. Strumento che Berlusconi vorrebbe utilizzare più spesso, ma Napolitano non è d'accordo. Come la pensi, d'altro canto, il presidente della Repubblica lo aveva già detto in maniera chiara il 17 dicembre scorso, ricevendo le alte cariche della magistratura: «Non posso non tornare a questo proposito sul punto dolente della decretazione d'urgenza. Per quanto si tratti di provvedimenti straordinari che il governo adotta sotto la sua responsabilità, il Presidente della Repubblica e i Presidenti delle Camere non possono esimersi dal sollevare i problemi, costituzionalmente sensibili, che derivano sia da un'abnorme frequenza del ricorso a decreti, sia dall'eterogeneità che essi spesso presentano nei loro contenuti e che è poi aggravata dalla pratica di emendamenti estranei alla materia e chiaramente strumentali». Insomma, troppi decreti. E soprattutto c'è un eccessivo squilibrio tra decretazione ordinaria e decretazione d'urgenza. Nei primi mesi di legislatura sono state approvate 44 leggi, 24 erano conversioni di decreti.  Schifani e Fini, a quanto si apprende, hanno ribadito la consapevolezza di voler agire al più presto sui regolamenti parlamentari. C'è da notare che il Senato è leggermente più avanti in questa fase visto che il testo di riforma è stato già assegnato alla Giunta per il Regolamento che ha già esaminato diversi testi e ha affidato il lavoro di procedere a due relatori, Quagliariello (Pdl) e Zanda (Pd). Alla Camera è stato sollecitato più volte da Fini e di recente anche dal capogruppo del Pdl Cicchitto, il Pd chiede di inserire anche lo Statuto dell'Opposizione e l'Italia dei Valori frena. Berlusconi vorrebbe procedere con i regolamenti. Proprio la settimana scorsa ha ricordato come i decreti legge siano uno strumento «essenziale» per il governo, anche in considerazione delle lungaggini del Parlamento. E lo aveva ricordato ancora a voce più forte sul caso Eluana, nel momento del massimo scontro con il Quirinale.  

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