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È Grazia Francescato la nuova portavoce dei Verdi. A lei, ...

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Francescato ha ringraziato commossa, anche i suoi concorrenti e ha detto che lavorerà «per garantire maggioranza e minoranza». «Vi garantisco la massima autonomia, perchè io sono così e quando si dovrà parlare del tema delle alleanze non coinvolgerò solo il coordinamento ma chiederò a ogni delegato di esprimersi, su questo decideremo insieme, maggioranza e minoranza, perchè non abbiamo bisogno di unanimismo, ma di unità e dobbiamo ritrovare insieme la passione per quella bandiera che ci ha visti uniti». Ha promesso il neo-portavoce ambientalista. Un intervento, il suo, che ha visto qualche momento di fibrillazione soprattutto nei passaggi che hanno sfiorato il gruppo dirigente uscente e in particolare Alfonso Pecoraro Scanio. Le prime contestazioni di alcuni delegati arrivano quando la Francescato fa sapere che «se sarò eletta farò un ufficio politico coordinato da Angelo Bonelli...». E la citazione del braccio destro di Pecoraro con un nuovo ruolo dirigenziale fa scattare i primi fischi. «Era solo una proposta...», si affretta a specificare la Francescato. La Francescato incentra comunque il suo intervento soprattutto sulle tematiche ambientali che devono tornare al centro e nelle quali i Verdi «hanno avuto il torto di aver avuto ragione troppo presto e troppo a lungo da soli». Ora i Verdi, scandisce, devono ripartire da lì, dalle battaglie sui temi ecologici a partire dalle questioni degli Ogm e del no al nucleare. In conclusione del congresso ha fatto la sua comparsa l'ex presidente, accolto da applausi ma anche da qualche fischio: «La minoranza - allarga le braccia l'ex ministro - deve fischiare, e di 40 fischi su 500 non me ne importa niente».

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