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NON ha fatto in tempo a sedersi sulla poltrona di sindaco a palazzo Zanca, dopo l'elezione al primo turno ...

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L'uomo forte della destra messinese, 48 anni, medico dietologo, sposato con tre figli, subito fa sapere che la decisione della Suprema corte non influirà sulla scelta degli oltre 77 mila messinesi che lo hanno eletto. Ma l'opposizione invece sostiene che si dovrà tornare alle urne o che il Comune verrà commissariato. Tutto nasce da un viaggio, nel 1995, quando Buzzanca, presidente della Provincia regionale messinese per due consiliature, usa la propria auto blu con autista per andare con la moglie a Brindisi, dove lo attende una nave da crociera. Scattano esposti, indagini e il procedimento arriva al Gip che proscioglie Buzzanca. La procura ricorre ma la Corte d'appello conferma. Il procuratore generale allora si rivolge alla Cassazione che manda gli atti alla Corte d'Appello di Reggio Calabria perché valuti se Buzzanca debba essere processato. La risposta è affermativa. In primo grado il tribunale condanna il presidente a due anni e un mese di reclusione per peculato per distrazione. La Corte di appello riduce la condanna a sei mesi. Il ricorso dell'imputato è stato ieri rigettato dalla Cassazione.

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