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Chiara Ferragni, il retroscena politico: prima dei pandori "era lì lì con il Pd"

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Prima che scoppiasse il pandoro-gate Chiara Ferragni era "lì lì" per candidarsi col Partito democratico. Lo riferisce Italia Oggi in un retroscena che passa in rassegna i tentativi della politica di recuperare consensi arruolando personaggi di ogni ambito, dagli influencer ai cantanti fino ai protagonisti della cronaca nera. E parimenti la voglia di questi di "scendere in campo" per lanciarsi in una nuova attività, redditizia in termini di visibilità e, va da sé, di compensi. 

 

Nell'articolo viene citata la mamma di Giovanbattista Cutolo detto Giògiò, il ragazzo ucciso a Napoli da un gruppo di minorenni, che si è scagliata contro il comune di Napoli che ha concesso un riconoscimento a Geolier e non a suo figlio. La donna si era proposta per una candidatura con Fratelli d'Italia. Poi c'è il caso di Gino Cecchetin, il padre di Giulia, la studentessa veneta uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. L'uomo che si è affidato a una società per la cura della sua comunicazione ha pubblicato un libro, e si è parlato anche di una candidatura con il Pd. Circostanza poi smentita dai legali di Cecchettin.

 

Tra i papabili per le elezioni europee rivela il quotidiano, ci sarebbe stata Chiara Ferragni. Lei e il marito Fedez sono sempre stati al centro di speculazioni che li vedevano in procinto di un impegno diretto in politica. In passato i sondaggisti anche perfino "pesato" il consenso al partito dei Ferragnez. Ebbene, l'imprenditrice e influencer "era lì lì, col Pd, poi sono scoppiati i pandori", su legge nell'articolo. Da capire da chi sarebbe partita l'idea.  

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