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Pietro Senaldi, verità scomoda su Israele: "Cosa pensa una parte di italiani"

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La reazione di Israele al duro colpo inflitto da Hamas, sabato scorso, dopo i raid sulla Striscia è un "assedio totale", come l'hanno definito i vertici dello Stato ebraico. Secondo Pietro Senaldi, condirettore di Libero intervenuto a Tagadà martedì 10 ottobre, l'operazione di terra con una sorta di "invasione" dei Territori da parte di Israele è da escludere per via del gran numero di vittime che ne scaturirebbe e dell'inevitabile escalation bellica che questo porterebbe. A parte gli aspetti strategici di quella ormai è già una guerra, il giornalista sottoline ache da noi, in Italia, "mi sembra che si ragioni come se fossimo in tempo di pace. E invece la dichiarazione immediatamente del premere israeliano è stata: adesso siamo in guerra". 

 

Insomma, la situazione è drammatica. Ed emerge "la fatica che sta facendo il nostro Parlamento ad avere una mozione comune", afferma Senaldi che fa una dichiarazione forte: "Purtroppo in Italia abbiamo una parte dell'opinione pubblica che non è neanche antisionista, ma antisemita - afferma l'ospite di Tiziana Panella - e quello di Hamas è terrorismo non dico islamico, ma sicuramente islamista. C'è dell'odio razziale" dietro agli attacchi, e "non lo dico solo io ma per esempio lo scrive oggi Antonio Polito sul Corriere della Sera come editoriale". Tra le dimostrazioni di questa motivazione di "odio razziale", continua Senaldi, ci sono le uccisioni di persone inermi, "una cosa che può ricordare il ghetto di Varsavia", l'eccidio delle SS nel 1942, l'unica cosa diversa è solo il numero delle vittime". 

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