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Otto e mezzo, Gruber a sorpresa si arrabbia su via Rasella: qual è la verità storica

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“Perché la destra al governo insiste con la normalizzazione della storia del fascismo?”. È questa la domanda con cui Lilli Gruber introduce il botta e risposta con Francesco Specchia di Libero nel corso dell’edizione del 31 marzo di Otto e mezzo, talk show di La7. Il giornalista interviene parlando in particolare dell’attentato di via Rasella durante la Seconda Guerra Mondiale, con le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa che hanno scatenato lo scontro nel mondo della politica: “Era un battaglione di polizia ausiliaria che si dedicava talora alla banda musicale, lo scrisse Vittorio Feltri nel ’94, supportato da pezze storiche e venne attaccato e denunciato dall’Anpi, ma fu assolto perché il fatto non sussiste e la realtà storica è questa qui”.

 

 

Gruber perde il suo consueto aplomb ed interviene parlando sopra il suo ospite: “No, no. Scusami, siccome io sono suditirolese, non è questa la verità storica. Che poi alcuni di costoro suonassero nelle bande musicali è un dato di fatto per tantissimi sudtirolesi ancora oggi. Numero uno. Numero due, erano sudtirolesi che nel 1939 avevano optato per il Terzo Reich, non è vero quello che è stato scritto da Feltri”. “Questa destra al governo - va avanti Gruber con un tono insolito - insiste con la normalizzazione del fascismo. Non è che siamo ossessionati noi o la stampa critica”.

 

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