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La Russa, Mughini spiazza tutti: "Via Rasella operazione suicida"

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È bufera per le parole di Ignazio La Russa sull'attentato di via Rasella, episodio della Resistenza che causò la morte di 33 tedeschi e portò alla rappresaglia nazista dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. La sinistra spara a zero sul presidente del Senato e il tema è tra quelli sul tavolo di Stasera Italia, il programma condotto da Barbara Palombelli su Rete 4. 

 

"Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS", aveva detto il presidente del Senato al podcast di Libero Terraverso, per poi ribadire: "Confermo parola per parola la mia condanna durissima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine che solo pochi giorni fa ho definito ’una delle pagine più brutali della nostra storia'. Confermo, altresì, che a innescare l’odiosa rappresaglia nazista fu l’uccisione di una banda di altoatesini nazisti e sottolineo che tale azione non è stata da me definita ’ingloriosa' bensì ’tra le meno gloriose della resistenza'". 

 

La sinistra ha parlato di revisionismo storico e di ricostruzioni inaccettabili. In studio Giampiero Mughini prova a mettere le cose in chiaro: via Rasella è stata "un'operazione politicamente suicidaria perché si colpiva un corpo non particolarmente simbolico, erano degli altoatesini più di terza che di seconda fila", afferma il giornalista. Non solo: "Si sapeva benissimo  quale sarebbe stata la reazione dei tedeschi perché la rappresaglia era addirittura una legge riconosciuta dal Diritto militare - conclude Mughini - in Francia i tedeschi ne avevano ammazzati 50 per uno"; non dieci tedeschi per un italiano come alle Fosse Ardeatine. 

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